Attualità

Il Mosnèl | Non solo sassi, e non i soliti sassi.

pubblicata il 03.04.2010

Mosnèl viene da lontano: un nome perso nel dialetto franciacortino, come il nome stesso della Franciacorta. Il Mosnèl è un mucchio di sassi, i sassi tondi e bianchi levigati dai ghiacci che vanno strappati alla terra per impiantare i vigneti. Ho avuto occasione di assaggiare i vini de Il Mosnel con calma. Sono vini buoni: alcuni anche molto buoni. Almeno due, sono ottimi. Ma quello che colpisce è quanto i vini della Tenuta di Contrada Barboglio rappresentino Giulio e Lucia Barzanò: certo, senza pretendere inverosimili indagini del loro carattere, ma solo avvalendosi di una minima sensibilità non solo epidermica. Allora ecco questa austerità ritirata, questa eleganza del tratto e del tono della voce. Questa misura nell'esprimersi e nell'esprimere le opinioni. La franchezza. Poi d'improvviso tutto deraglia: quando si comincia a parlare di vino, di quel vino, di quella terra la passione erompe spumeggiante, e gli occhi diventano improvvisamente ardenti. Mi rendo conto scrivendo queste righe di camminare sul filo dell'elegia: ma da quando si sono sciolti gli Zeppelin non ho più miti su questa terra, quindi procedo tranquillo. Soprattutto se racconto del Franciacorta EBB 2005, il meno accogliente dei loro Franciacorta. Alto e diritto, composto al punto di apparire rigido ad una lettura superficiale, richiede attenzione: va cercato nel cuore, e in cambio regala il brivido dell'emozione.

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