Attualità

Nuovi Lambruschi | Grosso, Cantine Paltrinieri

pubblicata il 28.10.2011

Alberto Paltrinieri ha l'espressione di un guerriero Azteco, pare intagliata nella pietra: sincera, ruvida, ma capace a volte di disfarsi in un sorriso smisurato. È allora che parla del suo vino: ed è allora che senti più chiara la vocazione di Alberto come momento attuale di una famiglia che è parte integrante del paesaggio del vino di Sorbara, ma anche del paesaggio di Sorbara tout court, con le vigne dietro casa che nella bigia giornata d'autunno sono capaci di regalare tele divisioniste. I colori sono sovrasaturi nella pioggerellina del mattino, così come la luce che rende anche più nere le ombre della cantina, in contrappunto. Alberto racconta il Grosso: metodo classico da Sorbara in purezza. Non è il primo esperimento del genere - Christian Bellei occhieggia benevolo tra la folla - anzi è gran cosa che il Lambrusco cerchi una strada per emendarsi dalla sua gabbia di luoghi comuni: vino facile, da sgargozzare nel primo anno, da spendere poco, meglio pochissimo, e tanti saluti.
Il Grosso invece nasce per durare. Approfitta della naturale vibrata acida del Sorbara, tirandola a lucido con la rifermentazionee proiettandone la fragilità in una dimensione più solida. Addirittura più convincente il millesimo 2008, prodotto in poche bottiglie per testare i procedimenti, anche se il '9 in presentazione ha più senso di progetto compiuto.
Com'è il Grosso? niente a che vedere con il nome, che invece racconta di una moneta medievale modenese. È delicato, finissimo al naso, con i varietali del Sorbara non appesantiti; ha un sorso asciutto che conserva qualcosa della sferzata sorbarese, ma s'intende anche di altre eleganze. È più sottile, più etereo e più "pulito" del cugino "Radice" che nel cuor mi sta, ma fa intravvedere grandi spazi di crescita. Il più vecchio 2008 infatti ha un punto di colore più intenso, corpo più spesso e palato avvolgente.C'è da aspettarne delle belle.
PS.: Alberto Paltrinieri dice "non è una celebrazione, non è una commemorazione". Lo seguo, ma mi sento di indirizzare - sottovoce - un pensiero a suo padre, che solo da pochi giorni è stato chiamato ad altra vita.

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