Attualità

Orto con vista

pubblicata il 02.05.2013

Non avevano tutti i torti gli Hobbit, i mezz'uomini della terra di mezzo nati dalla fantasia di J.R.R. Tolkien. Vivevano infatti in caverne. Non era una caverna brutta, sporca e umida, ma una caverna hobbit: comodissima. Il fatto di essere scavata nel terreno la rendeva ancora più accogliente e le forniva molti vantaggi. Gli stessi che cercano di ricreare oggi i progettisti che si affidano ai green roof. L'idea dei tetti verdi viene codificata fra l'Austria e la Germania, anche se a ben vedere non è una grande novità. La pratica ha infatti radici solide nei paesi nordici, ma anche altrove nell'antichità: basta pensare ai giardini pensili di Babilonia. Si tratta di una pratica molto diffusa in ambito di bioarchitettura, con un senso che va molto al di là del mero senso estetico. La copertura del tetto di un edificio con terra, e successivamente con della vegetazione, ha infatti diversi vantaggi, tanto da spingerne l'adozione in zone fortemente antropizzate, come le grandi città. Un tetto verde isola l'edificio da molti punti di vista. Da quello termico innanzitutto, riducendo la necessità di utilizzo del riscaldamento d'inverno e della climatizzazione in estate. Da quello acustico, abbattendo fino a 8 decibel il rumore proveniente dall'esterno. Da quello ambientale, contribuendo a purificare l'aria inquinata delle città. E da quello comunitario, assorbendo circa il 90% dell'acqua piovana che altrimenti finirebbe nelle fognature e quindi riducendone il carico. C'è anche un altro vantaggio, se il tetto verde viene fatto in una certa maniera: avere sempre a disposizione verdura fresca. Avranno pensato sicuramente a questo a Boston, quando hanno deciso di creare uno degli orti sul tetto più grandi del mondo, secondo solamente al Brooklyn Grange di New York. Si tratta di oltre un ettaro di superficie che verrà coltivata ad ortaggi, tutta sul tetto del sul tetto del Design Center, molto vicino al centro della città. E ha anche un nome, Higher Ground Farm, un sito, una pagina facebook e un account su twitter. Perché è un progetto che parte da lontano e che vuol essere molto di più di un semplice orto. Higher Ground Farm, nelle intenzioni dei creatori, vuole infatti essere uno spazio dedicato alla comunità, un luogo aperto dove le persone interessate possano imparare a coltivare la terra, a cucinare le verdure raccolte, ma anche a comprare le verdure prodotte, con il massimo della freschezza possibile. Tutto questo contribuendo anche a ridurre le immissioni di anidride carbonica in atmosfera e contribuendo a purificare l'aria. La raccolta dei fondi necessari è ancora in corso, ma i promotori dell'iniziativa pensano di iniziare i lavori entro l'estate, in modo da poter avere il primo raccolto quest'autunno. In bocca al lupo.

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