Sissi, e quasi per un automatismo torna alla mente la mitologica trilogia della Principessa interpretata da una giovine Romy Schneider. E altrettanto automaticamente Austria equivale a pasticceria, eccetera.
Eppure da queste parti di asburgico c'è proprio poco: la garrula signorona che si incastra tra i tavolinettini per il servizio ricorda più la mami di Via col Vento, tranne che parla un ottimo italiano e non declina i verbi all'infinito.
Vetrine con pasticcini e cioccolateria in modesta copia, dato che il termometro dice trentatrè già alle nove di mattina. Ma puoi avere brioches tra le migliori.
Quella vuota porta una pasta sfoglia polputa e morbida, con accenni di fragranza dove servono, burrismi intensi e fracciate zuccherine.
Altrettanto deliziosa ma anche più saziante, e quindi più impegnativa, quella ripiena - strabordante - di eccellente crema. Una crema che sa integralmente d'uovo e che più dei sapori telefonati dei prevedibili prodotti di larga scala ricorda le creme fatte in casa, con il padellino e il bagnomaria.
Il caffè e il cappuccio sono d'ordinanza: ma il giardinetto e quelle brioches, corbezzoli, proprio no.