Attualità

Per una vera buona pizza fatta in casa

pubblicata il 12.02.2014

Mai come in questi anni la pizza si è messa la P maiuscola, con conseguente attenzione e degenerazione. Da una parte un costante, proficuo confronto che ha portato ad un generale incremento dell'attenzione verso gli impasti e la qualità degli ingredienti, dall'altra la ricerca esasperata che ha trasformato in certi casi il cibo più popolare in una esperienza per iniziati. A chi piace l'uno, a chi piace l'altro. Per il tutti il sogno di poterla gustare meglio e più spesso, al posto degli abominevoli dischi di cartone che a volte qualche controfigura di pizzeria ci rifila.
Il problema della pizza, in particolar modo di quella napoletana, è che in casa non è replicabile: manca il requisito della cottura esplosiva, quegli oltre quattrocento gradi regalati dal forno a legna che abbrustoliscono il nostro amato disco di pasta in sessanta secondi.
Ci sono molte strade per ottenere un risultato credibile: forni ultramondani, farine iperproteiche, massaggi infiniti, e cetera.
Qui al Cucchiaio ci poniamo sempre l'obiettivo di fare la migliore cucina possibile con ingredienti normali, attrezzature normali e normali capacità manuali. Con Sara Querzola abbiamo discusso a lungo qual era la strada migliore per ottenere una pizza che ci accontentasse.
Alla fine abbiamo usato farine "da scaffale" che ognuno può acquistare al centro commerciale, un forno statico casalingo, una teglia da mille lire e le vecchie care cose che vanno sulla pizza: salsa di pomidoro e mozzarella fiordilatte.
Il risultato è nella foto, e il procedimento è descritto con dovizia di particolari nell'articolo di Sara. Noi siamo molto soddisfatti. Provate, provatevicisi e fateci sapere.

Condividi

LEGGI ANCHE