Attualità

Perché l'olio di palma fa male

pubblicata il 04.05.2015

Leggere tra gli ingredienti di un alimento confezionato il nome di un olio vegetale rassicura e lascia che l'assonanza vegetale-naturale-salutare faccia entrare nel carrello della spesa molti prodotti ad alto impatto calorico e ingannevoli sotto l'aspetto salutistico.

Non sono soltanto i lipidi animali ad avere un alto contenuto percentuale di grassi saturi, anche gli oli di semi tropicali - che si ottengono per estrazione industriale con solvente chimico, allontanato per successiva distillazione e rettificazione dell'olio - hanno una composizione di acidi grassi saturi variabile, che può arrivare al 50% nell'olio di palma e cocco e superare l'80% nell'olio di palmisti. Alcuni oli, pur essendo vegetali, danno gli effetti metabolici dei grassi animali, che assunti in dosi non controllate, risultano aterogeni e cardiotossici.

Olio d'oliva vs grassi saturi vegetali

Evidenze scientifiche che correlano il comportamento alimentare e nutrizionale allo stato di salute, riconoscono all'acido oleico monoinsaturo dell'olio extravergine d'oliva e all'alta percentuale di antiossidanti in esso contenuti, un effetto protettivo sulle patologie cronico-degenerative, cardiovascolari, neoplastiche e metaboliche, mentre i grassi saturi vegetali e animali sono correlati all'aumento del rischio di infarto, ictus e tumori.

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