Attualità

Phone for food

pubblicata il 07.12.2012

La scontistica è una pratica di marketing vecchia come il mondo, e si può declinare in diversi modi. Da una parte c'è la trattativa alla araba, in cui i due contendenti, venditore e acquirente, si sfiniscono a vicenda fra rialzi e ribassi, fino a raggiungere un compromesso sul prezzo di un bene che possa soddisfare entrambi. C'è poi lo sconto merce, molto diffuso nel mondo del vino. Quando sentite termini tipo 10+1 vuol dire che la cantina regala un cartone di vino al grossista o al ristorante a fronte di un ordine di 10 cartoni. C'è anche chi sconta il prezzo finale, di solito di un 5%, a fronte di un pagamento anticipato della merce. E questi sono solo alcuni esempi di quello che succede nel mondo del B2B. Se passiamo invece a parlare di consumatori finali, le grandi catene, ma anche le piccole realtà ormai, sfruttano la scontistica per fidelizzare il cliente, oltre che per raccogliere dati da usare internamente o da vendere a società esterne. È il caso delle fidelity card, ormai tutte in formato elettronico, che permettono al cliente di accumulare punti fino al raggiungimento di un traguardo che consente di usufruire di uno sconto economico o di ritirare un premio finale. L'azienda in cambio si assicura la fedeltà delle persone e una grande mole di dati sulle loro abitudini di acquisto. Le grandi catene propongono alle volte anche uno sconto sulla merce acquistata, che però non è solitamente spendibile immediatamente, ma a distanza di tempo. Oppure è spendibile in altri negozi convenzionati. È il caso della curiosa iniziativa della catena di negozi di elettronica Euronics, che ci riguarda da vicino. Nell'ultima promozione infatti, a fronte dell'acquisto di alcuni prodotti, l'acquirente si assicura un buono da spendere in prodotti alimentari in un gran numero di negozi collegati. Ti compri un telefonino? 20 euro di spesa. Un lettore blu-ray? 30 euro. Un televisore da 70 pollici? Ben 1000 euro. In realtà questa notizia, che trovo curiosa, non so bene come interpretarla, perché la si può guardare da due punti di vista ben diversi. Da un lato il fatto che si utilizzino beni alimentari come stimolo all'acquisto di prodotti di elettronica mi sembra un sintomo della sempre maggiore attenzione che la gente presta a questo mondo fatto di contadini, terra e gusto. Dall'altro però mi sembra di intravvedere un nuovo segnale  dei problemi che la gente tutti i giorni affronta in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Ma è ormai Natale, e cerchiamo di essere ottimisti.

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