Attualità

Più salute con la frutta secca

pubblicata il 23.09.2013

C'è ancora molta gente che si avvicina con ritrosia alla frutta secca: fa ingrassare, è ricca di grassi, fa male, sono solo alcuni dei luoghi comuni che circondano questo alimento. Eppure i nutrizionisti da anni ne tessono le lodi per le loro proprietà, in particolare nei confronti dell'apparato cardio-circolatorio.Perché la frutta secca, in particolare quella lipidica (noci, nocciole, mandorle, arachidi, etc), contiene sicuramente una grande quantità di grassi: parliamo di una percentuale che varia dal 50 al 70% circa. Però la particolarità di questi alimenti sta nel fatto che contengono principalmente acidi grassi monoinsaturi e poliinsaturi, ossia quelli che potremmo definire come acidi grassi buoni. Diversi studi hanno dimostrato che un consumo regolare di frutta secca e semi oleosi consente di indurre nell'organismo una diminuzione del colesterolo totale, del colesterolo cattivo LDL, della pressione sanguigna e del rischio di malattia coronarica.Un vero toccasana, dunque, con solo qualche accorgimento da seguire. Primo fra tutti non esagerare. Se è vero infatti che i benefici sono senza dubbio attraenti, è anche vero che 100 grammi di frutta secca apportano circa 500 kcal, una quantità decisamente importante, da considerare in particolare nel corso di diete ipocaloriche. Da non trascurare nemmeno il sovraccarico di lavoro cui possiamo sottoporre il nostro organismo quando mangiamo la frutta secca a fine pasto. Meglio quindi spostare il suo consumo in altri momenti della giornata, come ad esempio la colazione. Per cominciare la giornata con il pieno di energia.

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