Attualità

Poggio Argentiera, conio 2008 in anteprima

pubblicata il 14.08.2008

Vedi? internet è così. E' la prima volta che incontro Gianpaolo Paglia, il più due-punto-zero dei prestivinificatori italiani, ed è come se ci vedessimo al bar tutti i giorni da anni. E invece abbiamo *solo* registrato i feed dei nostri blog nei nostri reader (evabè, scivoliamo un po' nel nerd che c'è in noi e tutto passa) e ci palliamo un giorno sì e uno no via commenti, articoli, repliche, incroci cabalistici di qua e di là tra eno-gastromaniaci. Internet è così, consente a me - che non sono nessuno, nè giornalista, nè operatore, nè figliodì, nè amicodì - di aprire porte insospettabili e all'operatore *auonti* di sentire una voce presumibilmente di nessuno spessore, ma di certa affidabilità: perchè nessuno è più coraggioso dell'innamorato appassionato nell'esprimere il suo parere: plain, simple. GPP vien avanti con una bracciata di bottiglie e mi dice Toh, renditi utile, e mi caccia in mano due etichette della sua nuova creatura - la Antonio Camillo - mentre saliamo le ripide scale della sala assaggio nella sua cantina di Banditella. Assaggeremo i vini di nuovo conio, scambiandoci opinioni sulla vita, l'universo e tutto quanto. GPP viene dall'esperienza scientifica: ha alle spalle la facoltà di Agraria con pubblicazioni a cui è stata riconosciuta la dignità di stampa: poi, da dieci anni, si dedica a Poggio Argentiera. Il suo sport preferito: recuperare alla vita vigneti in stato di semi abbandono, nutrirli, rimpolparli e cavarne qualcosa di interessante. Perchè c'è più idee che tempo: perchè l'agricoltura, dice, ha i suoi tempi, e non puoi farci granchè. Due le direzioni della ricerca: da un lato la specializzazione estrema, con piccole produzioni in purezza seguite con cura maniacale con il fido Antonio Camillo (ecco il nome della nuova etichetta), con una certa dose di coraggio ed equilibrismo: un sauvignon maremmano e un cigliegiolo di rigore filologico. Dall'altra la ricerca della costanza qualitativa nella tiratura "commerciale" perseguendo la linea della maggior bevibilità e freschezza, pur nel limine della maremma abbagliante che si staglia tutt'attorno. Assaggiamo, e GPP racconta. Più tardi, mentre torno all'ovile con i campioni da risentire con maggior meditazione, mi resta appiccicata questa sensazione, che indosso come se fosse un vestito fatto su misura. Un uomo che vive il suo mestiere con pienezza, fino in fondo, bevendo - letteralmente - alla goccia ogni istante della sua esperienza con coraggio, sana ambizione e una giusta dose di sobria spregiudicatezza. E' stato un bell'incontro, una bella giornata, ricca ed arricchente, e mi piace quell'immagine del Nostro che ad ogni quando si alza, e per rafforzare un concetto si avvicina all'oblò nella parete ad abbracciare i vigneti che si intravvedono come a dire, alla fine c'è l'uva sulle piante. Qualche nota presa al volo, da cui traspare la spiccata attenzione per la generale godibilità della beva.
IGT Maremma Toscana "Fonte_40" - Poggio Argentiera 2007Avevo già assaggiato questo blend maremmano - Ansonica e Vermentino - meticciato con un saldo di Fiano. E' un vino che piace subito, anche per il suo carattere dinamico e brillante.Deciso il frutto al naso, gradevole il tratto salmastro. Beva fluida ed agevole.Pronto, ma ben godrebbe di un altro semestre di riposo.
IGT Maremma Toscana Sauvignon "Alture" - Antonio Camillo 2007Ecco la sorpresa: un bel sauvignon in purezza, da vigneti più distanti dal mare (parcelle verso Pitigliano) che esprime il tono internazionale con una interpretazione di indubbio interesse. La scelta solo-acciaio esprime profumi nitidi ed intensi, ed una spina alcoolica reboante, ben oltre i 14° di targa. Già fulgido, fa intravvedere grandi margini di miglioramento. Piaciuto moltissimo.
IGT Maremma Toscana "Maremmante" - Poggio Argentiera 2007Mezzo syrah e mezzo alicante, tutto qui. Poderoso l'apporto di frutto e spezie, concentrato e pieno. Curiosa la nota di aghi di pino, che aggiunge un tono di freschezza e bevibilità. Bocca meno banale di quanto t'aspetti, richiede attenzione. Tannini vivi e scalcianti, senza sconfinare nel ruvido. Buono e pronto già da giovane.
IGT Maremma Toscana Ciliegiolo "Principio" - Antonio Camillo 2007Più maremma di così non si può: ecco la sintesi. Viti vecchie per questo ciliegiolo vinificato in purezza: ancora giovanissimo, ha naso asciutto, quasi austero, con sorso assai caratterizzato. Ha finale con virgola amara, tannini lucidi ed eco lunga assai. Prevedibile miglioramento con un anno di riposo.
DOC Morellino di Scansano "Bella Marsilia" - Poggio Argentiera 2007Il "cavallone di battaglia" di Poggio Argentiera è appena stato imbottigliato - una operazione da 150.000 bottiglie - e di certo non si esprime al 100%: dunque il naso è sottile, la bocca non troppo fitta ma bevibile. I tannini sono vividi, ancora non troppo levigati, con una certa lunghezza.Ci senti il Sangiovese dice.
DOC Morellino di Scansano Riserva "Capatosta" - Poggio Argentiera 2006Il Capatosta è il prodotto di punta, con i suoi 12 mesi di barrique e la selezione attenta delle uve. Eccolo quasi elegante al naso, con una nota ancora verde, viva. La bocca esprime potenza, fin dall'attacco che risulta deciso.La lunga tenuta lo rende una bevuta ancora agibile, raffinata, pur nel solco di un Morellino in tutto e per tutto. Ma diamogli tempo.

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