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Pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOP, quali sono e come si usano in cucina

pubblicata il 09.10.2024

Li teniamo in cucina, appesi, in una zona non riscaldata. Sono belli come il primo giorno, i colori sono ancora vivaci e la consistenza carnosa. Sono i Pomodorini del Piennolo del Vesuvio e li volevamo provare da tempo. Quest’anno lo abbiamo fatto e vi raccontiamo come sta andando.

Quali sono?

I pomodorini Vesuviani o del Piennolo del Vesuvio, DOP dal 2009, si coltivano lungo le pendici del Vesuvio giù giù fino al mare, su una superficie stimata intorno ai 500 ettari. L’area interessa 18 comuni del complesso vulcanico del Somma-Vesuvio. Il Disciplinare di Produzione del "Pomodorino del Piennolo del Vesuvio" ne regola la zona di produzione e le caratteristiche, da freschi e da conservati al piennolo.

Allo stato fresco, entro quattro giorni dalla raccolta, il loro peso non deve superare i 30 g, il colore deve essere vermiglio e il sapore vivace, intenso e dolce acidulo. Inoltre, i pomodorini devono essere tenacemente attaccati al peduncolo.

Conservati al piennolo invece sono di colore rosso scuro con la polpa rossa e un sapore vivace e intenso, meno turgidi via via con il passare del tempo. La buccia è spessa e più si conservano più si inspessisce.

Il disciplinare riporta tutto, le norme per la coltivazione (non in serra), la concimazione, l’irrigazione, fino alla raccolta che si svolge rigorosamente a mano, nel periodo compreso fra il 20 giugno e il 31 agosto. Riguardo al colore è citato solo il rosso, anche se sono abbastanza diffusi i pomodorini gialli detti spunzillo. Le denominazioni popolari censite per quelli rossi sono “Fiaschella”, “Lampadina”, “Patanara”, “Principe Borghese” e “Re Umberto”.

Cosa vuol dire conservati al piennolo?

Significa in grappoli detti “schiocche”. I pomodorini vengono raccolti e posti su un filo in fibra vegetale legato a cerchio, in modo da comporre un unico grappolo detto appunto piennolo, il cui peso è compreso tra 1 e 5 kg. I piennoli non devo essere appoggiati ma sospesi da terra con dei ganci e si devono conservare in luogo asciutto e ventilato. Non esiste un periodo di durata, una scadenza, tutto dipende da quanto bene vengono conservati, durano certamente fino a Natale ma possono arrivare a primavera mantenendo inalterate tutte le proprietà organolettiche.

Quando li acquistiamo vanno conservati nel modo giusto, non appesi in cucina, non sul balcone, all’aperto, almeno non al Nord. Si conservano in ‘luogo asciutto e ventilato’ ma non troppo. Una cantina, una dispensa fresca. Teneteli appesi, che non poggino mai o rischiano di ammaccarsi e marcire. 

Quanto costano?

L’offerta di questi pomodori è ancora limitata, sembra che la maggior parte dei prodotti siano venduti su scala locale, tuttavia, nelle grandi citta, dai fruttivendoli a volte si trovano. Li abbiamo comprati a Milano e li abbiamo pagati sui 20 euro al piennolo (1,5 kg circa). Non sappiamo quanto costano nei mercati locali a km0 ma online ci sono sembrati tutti aggirarsi intorno alla cifra del fruttivendolo milanese. Le 'confezioni' sono meno ricche e folte dei grappoli che si vedono appesi nei mercati.

Come si cucinano?

Usatene pochi, in ogni piatto, hanno un sapore che fa esplodere la pietanza e un profumo tenace. Il modo più semplice è nella pasta, corta o lunga, magari con olive e capperi, o stracciatella di burrata e basilico. Pochi ingredienti, buoni, per non coprirne il sapore. I pomodori del Piennolo vengono in soccorso ogni qual volta si vuole cucinare un piatto semplice un po’ all’improvviso. Cottura veloce, per favore. Se avete delle cozze e una spolverata di peperoncino, non guasta. Sono gustosi anche nel pollo, o con le uova, insomma ogni qual volta serve il tocco di qualche pomodoro fresco quando d’inverno li troviamo deboli e pallidi.

Quelli gialli amano l’accostamento con il pesce, filetti di baccalà, orata, branzino, nasello, merluzzetti o triglie. Per valorizzare il gusto del pomodoro bastano due cucchiai di olio extravergine d’oliva, aglio, sale e pepe, se volete del prezzemolo o un’altra erba aromatica.

Anche negli spaghetti cù ‘o pesce fujùto, un capolavoro di cucina e fantasia, sono perfetti. In questa ricetta il pesce, appunto, è scappato, non c'è proprio fra gli ingredienti, è evocato dalla presenza del prezzemolo. Un’illusione che sembra aver origine da un piatto di Eduardo de Filippo, dove a fuggire erano le vongole. 

Qui sotto vi lasciamo la nostra ricetta della focaccia nera con pomodorini del Piennolo e olive, ma trovate anche la focaccia multicereali con pomodori del piennolo e prosciutto di San Daniele e il baccalà con pomodorini del Piennolo.

Focaccia nera con pomodorini del Piennolo e olive
  • Preparazione 20 min
  • Esecuzione media
INGREDIENTI
  • 550 g di farina ai 7 cereali per pane nero
  • 370 g di acqua
  • 10 g di lievito di birra fresco
  • 20 g di olio extravergine di oliva + altro per la superficie
  • 10 g di sale fino
  • 250 g di pomodorini del piennolo gialli e rossi
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale
  • 2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
  • timo fresco
PROCEDIMENTO
1

Per realizzare la focaccia nera con pomodorini del Piennolo e olive iniziate a sciacquare i capperi abbondantemente sotto l'acqua corrente. Trasferiteli in una ciotolina con acqua fresca e fateli riposare per una ventina di minuti. Nel frattempo sciogliete il lievito nell'acqua a temperatura ambiente e unitelo alla farina nella ciotola della planetaria. Montate il gancio a uncino e iniziate a impastare unendo l'olio a filo e per ultimo il sale fino. Impastate per qualche minuto quindi spegnete e fate risposare 10 minuti (in modo da facilitare l'idrolisi) poi lavorate ancora fino a ottenere un composto elastico e ben incordato. Spegnete la macchina e trasferite l'impasto in un contenitore unto, a lievitare coperto per circa un'ora, in luogo riparato (per esempio nel forno con la lucina di cortesia accesa).

2

Trascorso questo tempo ungete generosamente il fondo di una teglia per pizza da 30x26 cm circa, capovolgetevi l'impasto e con le mani unte allargatelo con i polpastrelli facendolo arrivare più o meno ai bordi. Ungete anche la superficie della focaccia, copritela con pellicola e fatela lievitare per un'altra ora in luogo tiepido. Quando sarà trascorso anche questo tempo distribuite sulla focaccia i pomodorini tagliati a metà, pressandoli leggermente per immergerli nell'impasto, le olive taggiasche e i capperi. Condite con olio e timo.

3

Cuocete in forno statico preriscaldato alla massima temperatura (250° C raggiunti da almeno 15 minuti) per 20-25 minuti o comunque fino a doratura. Sfornate la focaccia nera con pomodorini del Piennolo e olive e lasciatela intiepidire leggermente prima di rimuoverla dalla teglia e servirla.

Il dubbio

Il territorio ammesso a questa produzione ha un perimetro ben definito, recita il Disciplinare “l’intero territorio dei seguenti comuni della provincia di Napoli: Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa Di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, e la parte del territorio del comune di Nola delimitata perimetralmente: dalla strada provinciale Piazzola di Nola – Rione Trieste (per il tratto che va sotto il nome di “Costantinopoli”), dal “Lagno Rosario”, dal limite del comune di Ottaviano e dal limite del comune di Somma Vesuviana”.

I pomodorini che abbiamo acquistato noi sono originari della costa di Amalfi che non troviamo citata nel disciplinare, a ben guardare non c’è logo né compare la definizione Piennolo. Però ce li hanno venduti come tali e, va detto, erano ottimi. Conviene, come sempre, fare attenzione. 

Per approfondire altre varietà di pomodori: Pomodori: tipologie, proprietà e ricette.

Per imparare come sceglierli buoni leggete la nostra Guida al pomodoro buono.

Annalisa Musso

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