Attualità

Quattroruote e Cucchiaio con Toyota: Nuovo Rav4 in Tour [Day Three]

pubblicata il 17.06.2013

Cosa c'è di valdostano all'Hotel Bellevue? L'arredamento, un magma di oggetti d'epoca, tradizionali, popolari, artistici, in un equilibrio di classe e eleganza rarissimo e prezioso. C'è una vista emozionante sul Gran Paradiso, sulle valli, sul verde rigoglioso di un'estate che parte adesso con il bagaglio d'acqua e mitezza dalla primavera piovosa. Ci sono una brasserie e un bar à fromage dove si offre un piatto tradizionale al giorno, a rotazione. Uno e solo uno, in mezzo ai formaggi, taluni affinati in proprio. La Val d'Aosta non manca, ma guidare fra gli splendidi tornanti che risalgono fino a Cogne ha portato a un premio mangereccio differente. Il Nuovo Rav4 Tour ha goduto la cucina di Iacovone al Petit Restaurant, un abruzzese poco più che trentenne, adottato dalla Valle e capace di una cucina personale, semplice, ordinata, ma ficcante. Che s'appoggia ai prodotti ma li inserisce nel proprio pentagramma personale. Questo gli è stato chiesto, una cucina di livello fuori da tipicità, d'estro. Gourmet, come recita l'insegna fuori.
Trota e foie gras affumicati in casa, e freschi. Un raviolone di ricotta, con fonduta, uovo e tartufo, il piatto della festa. Il cervo né selvatico né banale, preciso di cottura, di salagione, e d'accompagnamento con la mela asprigna, i frutti di bosco, e il ristretto da amministrarsi come si fa col sushi e la salsa di soja. La ruota dei formaggi, stavolta dentro ai segreti delle minuscole produzioni d'eccellenza. Dolce di cioccolato, a accontentare tutti.
Al terzo giorno di libagioni la comunità del tour di Toyota e Quattroruote ha ancora la forza di godersi una cena di questo impegno. Lo chef assesta piatti immediati, festosi, e non resta che parlare di vitigni autoctoni, affumicature casalinghe, sorpassi imprevisti e piscine, massaggi, relax. Circondati dei legni dell'Hotel Bellevue, un Relais & Châteaux nello stile, nel soprammobile, ma soprattutto nelle premure sorridenti al cliente.
E' già ora di abbandonare la Val d'Aosta e dirigere sulla Lombardia, sull'Osteria del Sass e sul gran finale al Manna di Milano. Dopo Liguria e Piemonte, un nuovo uno-due di tradizione e creatività. Ci sono altri piatti da svuotare, altri cibi da imparare, altra chiacchiera da condividere. Buon viaggio.

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