Attualità

Recioto di Gambellara: storie di Picai e Putei

pubblicata il 31.01.2012

Hanno vinto i ragazzi di Montebello! Li ho visti io, spremere e schiacciare, pigiare e torchiare, tifare e gioire. La Prima dei Picai, ovvero dei grappoli di garganega appesi e asciugati, che quest'anno si è svolta a Montorso, sotto lo sguardo palladiano e spezzato della fascinosa Villa da Porto, ha rivelato tutta la potenza di una tradizione, dei bambini che sentono con il naso, la bocca ed i piedi quegli acini bruniti e smunti che diventeranno il vino dolce e lungo, elettrico e mansueto che è il Recioto di Gambellara. Poco importa se i piccoli partecipanti urlanti e stivalati hanno schiacciato, senza il rispetto che probabilmente merita, preziose quantità di Zygosaccharomyces Gambellarensis, il lievito dallo status indigeno isolato dal Dipartimento di Viticoltura ed Enologia della scaligera università, e che si nasconde proprio là, domiciliato nelle uve garganega invecchiate. Poco importa se i vecchi torchi hanno rappresentato un ostacolo troppo duro per delle braccia ancora troppo giovani, quello che importa è che la competizione è diventata gioco, ed il gioco insegnamento. Almeno per me. Perché scoprire un territorio così concentrato sull'appassimento delle uve fa sempre un certo effetto. Perché se il Recioto di Gambellara ha la sua storia, il Vin Santo ne ha altra ancora più affascinante. Nell'azienda di Lino Sordato ne ho avuto conferma: grappoli di sola garganega proveniente da vigne vecchie, il controsoffitto della cantina come unica dimora per cercare di sfruttare ogni piccola escursione del termometro, stanno là appesi da fine settembre fino alla settimana santa, poi sobbollono in legni piccoli per 2 anni, poi ancora 16 mesi almeno in legni sempre più minuti e profumati. Nasce così il Monte dei Tani, una piccola bottiglia di grande fascino, di lucentezza e profondità, di semplice e lunghissima complessità, che vede la bocca dell'appassionato trangugiatore solo dopo il 5° anno dalla vendemmia. Non chiamatelo Recioto, datemi retta, perché questo è un Vin Santo di Gambellara, Santo per davvero.

Condividi

LEGGI ANCHE