Attualità

Ritratti | Cristina Bowerman

pubblicata il 16.03.2013

Basta incontrare un suo menu, una sua ricetta, una sua intervista. Per capire. Che ha girato il mondo, che è curiosa, che ha una voglia sfrenata di fare, studiare, condividere. Di divulgare le sue scoperte, farle sue, reinterpretarle. E trasformarle in grandi capolavori. Cerignola, San Francisco, Austin, Roma sono solo alcune delle fonti geografiche da cui ha tratto e trae ispirazione. Ma ogni luogo può esser parte di quel che crea. Ogni esperienza, lontana o vicina che sia, la porta a riflettere, a rubare consigli, ingredienti, cotture, materie prime, tecniche, metodi. Le sue scelte sono quindi il riflesso di contaminazioni rielaborate da un filtro attento, determinato, rigoroso, preciso, creativo, sensibile, geniale. I suoi risultati sono “intriganti, divertenti e diversi”, proprio come lei interpreta la cucina. Una cucina, la sua, che si mostra indefinibile, diviene perenne aggiornamento, scoperta, contaminazione. Che non conosce barriere temporali nè spaziali. Il nuovo locale romano condotto a bracetto coi Roscioli, Romeo, il suo tempio-ristorante trasteverino, Glass Hostaria, il figliolo piccolo, i corsi professionali, i mille altri impegni e i lampi di genio che sʼaccendono senza tregua, non le bastano. Ci vuole il giusto libro sul comodino che nel tempo "libero" l'appassioni, ad esempio, con le nuove ed avvincenti frontiere della fermentazione, tecnica “che andrebbe reintrodotta in cucina, che stimola la formulazione di probiotici e che fa bene.” E si vede! E si vede anche che, come dice l'imprenditrice-cuoca-mamma-docente-studiosa in questione, “le differenze provengono soltanto dalla propria esperienza e personalità”. Perchè lei, Cristina Bowerman, ne è l'assoluta dimostrazione.

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