Attualità

Sapore vero a chilometri zero

pubblicata il 12.05.2009

Tanto per dire, quando sento parlare di prodotti a km zero mi si cosparge la cute di bolle, ho senso di vertigini e secchezza delle fauci. Non so cos'è ma la vedo sempre nei bugiardini dei medicinali, e mi pare un sintomo di malessere impervio ma simpatico. Ecco, dicevo, il Km zero mi fa allergia. Sarà perchè me ne devo occupare per contratto e non solo per diletto, ma la trovo una definizione anche brillante, ma un po' vuotina. Dunque, il week end è stato dedicato a prodotti locali, che invece mi pare argomento più pregnante: ottenendo riscontri stupefacenti. Vediamo alcune note. Verdura fresca della Cooperativa La Collina, Reggio Emilia. A parte le finalità sociali su cui ognuno si potrà informare direttamente sul sito della comunità, ho assaggiato: pomidoro appesi che mi hanno ricordato che il pomodoro è un frutto, sodi e dolci, e fragole colte mature contenenti anche lo zucchero oltre all'acrilico rosso come siamo abituati a vedere. Così dolci da turbare. Farine del Molino di Gombola, MO. Un mulino ad acqua ad argano doppio, sia con la ruota che con la cucchiara. Dovresti annusare il profumo della farina di grano appena molita, crusca e tutto, oppure la farina di castagne che ha la dolcezza intrinseca da ricordare lo zucchero di canna. Azienda Agricola Cà de Noci, Puianello RE. CInque ettari a rese da Cannubi, con vitigni vecchie recuperati: la spergola ad esempio. Vini senza solfiti, che Alberto ti racconta senza un filo di autocompiacimento ma pieno d'orgoglio. Vini per cui è necessario inventare un altro vocabolario, che buono diventa inadeguato perchè sono qualcosa d'altro. Azienda Agricola Cinque Campi. Vanni con la sua famiglia spreme l'uva da 200 anni. Enologo, cerca la perfezione e la purezza: mica facile. Il primo assaggio ha azzerato il mio sistema di riferimento papillare dei Lambruschi. per oggi basta. Immagine: Giardinaggio.it

Condividi

LEGGI ANCHE