Attualità

Sembra pollo ma non è

pubblicata il 22.03.2013

Si chiama Vegetarian Butcher - il Macellario Vegetariano - la risposta alla crisi dei consumi di carne dell'ultimo periodo. Scandali continui di varia natura hanno infatti minato alla base quello che era il simbolo del nuovo benessere italiano dal boom economico in poi: la bistecca. Prima la mucca pazza ha fatto chiudere centinaia di allevamenti di tori da carne e spostare il consumo verso la carne bianca, poi la coscienza animalista ed ecologista ha sempre più preso piede. Per finire sono arrivati gli scandali con la carne di cavallo di questi giorni a dare il colpo di grazia. La carne, insomma, non sta attraversando un buon momento. Vegetarian Butcher è un'idea di Jaap Korteweg, ottava generazione di una famiglia di agricoltori. Dal suo incontro con il senatore Niko Koffeman, rappresentante del Partito per gli Animali al parlamento olandese, e lo chef Paul Bom, nasce una linea di prodotti interamente a base di prodotti vegetali, che però ricordano molto da vicino la carne. Ecco quindi le polpette, il bacon affumicato, e il macinato per fare il ragù. Ma il prodotto più famoso resta il Chicken Chunks, pezzetti di pollo vegetale che si possono friggere o grigliare. Un piatto che pare aver tratto in inganno pure Ferran Adrià e la sua brigata. Lo scopo? Diventare il più grande "macellaio" del mondo senza macellare nemmeno un animale. I prodotti per il momento si trovano solo in Olanda, in oltre 300 punti vendita sparsi sul territorio nazionale. Le esportazioni sono limitate al Portogallo e alla Finlandia. Ma le possibilità e le ambizioni di espansione ci sono tutte, tanto che l'azienda si aspetta di duplicare i punti vendita serviti nel corso di quest'anno. Vegetarian Butcher ha intenzione anche di far partire una catena in franchising - i Vegetarian Butchershops - e di ampliare l'offerta a livello europeo, tanto che è alla ricerca di distributori all'estero. Da poco è nato anche De Vegetarische Slager, un conceptstore che ha sede a Den Haag, per noi italiani L'Aia. Qui, oltre a vendere i prodotti dell'azienda, c'è anche la possibilità di mangiare e fermarsi per un'esperienza vegetariana a 360 gradi, guidati dallo chef Paul Bom. Se avete intenzione di andarci occhio però, che non accettano contanti. Solo bancomat.

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