Attualità

Tale madre, tale figlio

pubblicata il 14.05.2013

Un neonato con una voglia di hamburger. No, non sto parlando di antiestetiche macchie sulla pelle, ma di quello che può succedere ai figli delle madri che in gravidanza e allattamento eccedono nel consumo di cibo spazzatura, ricco di grassi e di zuccheri. Che la gravidanza fosse un momento importante e delicato nella vita di ogni donna lo si sapeva già. Ma finora i consigli dei medici si limitavano a cose abbastanza scontate: evitare l'alcol e il fumo, in caso di diabete gestazionale non mangiare dolci, e nemmeno verdure crude o insaccati in caso di negatività alla toxoplasmosi. Tutte indicazioni volte alla salvaguardia del feto, per evitare l'insorgere di complicazioni. Quello che non si sapeva ancora era che il comportamento alimentare delle madri in gravidanza sono in grado di influenzare il bambino per praticamente tutta la vita. Lo studio alla base di questa scoperta è stato condotto dai ricercatori dell'Università di Adelaide coordinati dal Dr. Beverly Mühlhäusler. Pubblicato su The Journal of the Federation of American Societies for Experimental Biology, la ricerca ha preso in analisi il comportamento di ratti da laboratorio. Suddivisi in due gruppi, al primo è stata somministrata una dieta ricca in zuccheri e grassi - burro di arachidi, patatine fritte, cereali zuccherati, polpettine di carne - al secondo una dieta molto più equilibrata. I ricercatori hanno quindi osservato il comportamento dei figli di entrambi i gruppi, verificando che quelli del primo gruppo avevano sviluppato naturalmente la tendenza ad alimentarsi di junk food. Colpa del cervello e dei suoi meccanismi di ricompensa. In particolar modo la via dei ricettori oppioidi, quelli che stimolano la produzione di dopamina e quindi regolano il meccanismo di ricompensa. Si è visto è proprio la sensibilità alterata di questo meccanismo a provocare la necessità di cercare cibo ricco di grassi e zuccheri anche nei figli. Come l'assuefazione da sostanze stupefacenti, il bisogno è quello di assumere una quantità sempre maggiore di questo tipo di cibo per stimolare la produzione di dopamina e quindi provare piacere. I ricercatori sospettano che lo studio possa essere esteso anche agli esseri umani, e quindi consigliano alle donne in gravidanza un consumo moderato di cibi ricchi di grassi e zuccheri, per evitare i problemi cui potrebbero andare incontro i figli, come l'obesità o patologie cardiovascolari. Anche perché i primi dati suggeriscono che questa alterazione nel meccanismo di ricompensa sia perenne e non regredibile. Immagine: Flickr

Condividi

LEGGI ANCHE