The best thing since sliced bread

La frase in inglese del titolo è emblematica, e rappresenta tutto l'amore per il pane a fette del popolo americano. Tutto ha inizio nel 1928, quando Otto Rohwedder presenta al pubblico la prima macchina per affettare il pane da lui inventata. Passano solo due anni e nel 1930 entra in commercio il pane preaffettato, che ben presto conquista l'80% del mercato, soprattutto per questioni di praticità e comodità. Il pane però è croce e delizia dei consumatori, a causa della scarsa durata dello stesso, che spesso viene dimenticato e si ricopre di muffa verde che lo rende immangiabile in più o meno dieci giorni. Il processo viene ovviamente favorito dal fatto che le confezioni in plastica in cui viene venduto e conservato creano internamente un ambiente umido che favorisce lo sviluppo dei funghi. Il risultato: in Inghilterra è il prodotto alimentare più sprecato, con il 32% di prodotto acquistato che finisce nei rifiuti. La miglior cosa dai tempi del pane a fette pare oggi essere una macchina a microonde messa a punto dalla società americana Microzap che, all'interno della Texas Tech University di Lubbock, ha messo a punto una macchina che permette al pane di aumentare di molto il periodo massimo di conservazione, fino ad arrivare anche a 60 giorni, escludendo l'uso di conservanti. La macchina è essenzialmente una specie di forno a microonde nato per trattare e uccidere i batteri quali la salmonella nel cibo. Trattando però una fetta di pane, quelli della Microzap si sono accorti che, con un trattamento di una decina di secondi, si riuscivano a tenere sotto controllo anche i funghi responsabili della formazione della muffa. I problemi a livello industriale a questo punto paiono essere due. Il primo è legato al costo del trattamento, in un settore in cui il margine di guadagno dell'azienda che produce il pane è molto basso, il secondo è legato all'impatto sul consumatore, che potrebbe non vedere di buon occhio un pane che duri così a lungo.