Attualità

Torino | Un Viaggiatore dello Spazio nella Città Retorica

pubblicata il 23.11.2010

Pensa solo per un attimo se un giorno un viaggiatore galattico decidesse con il suo velivolo astrale di allunare a Torino.
Fai incontri i più strani. Gente con la faccia bianca e gli occhi bianchi, ma con una singolare forza nell'espressione. Come se da queste parti fosse più facile modellare la pietra l'acciaio.
Come se da queste parti in qualche modo fosse facile costruire cose grandi, progettare architetture epiche. Come se fosse semplice tirare via grandi respiri pieni d'aria spessa.
E avrai modo di sentirti protetto. Piccolo, se vuoi, ma protetto.
Anche se non mancheranno pareti assai ripide, da scalare.
E cieli azzurri in cui specchiarsi...
Inseguendo segnali non del tutto comprensibili, ma in qualche modo contagiosi. Contagiosi, ma non infetti.
In un idioma difficile da comprendere, perchè confonde continuamente regole e divieti. E lascia smarriti, quando vorresti aggrapparti ad alcune certezze.
Tra le case costruite con i mattoncini e i bastoncini, lampioncini e lumicini.
Forse che gli estraterresti sono già stati qui? Quando? Ier l'altro o lo scorso millennio?
Sì, li hanno spazzati via tutti con le armi protoniche e i raggi a infrasuoni.
Hanno lasciato in giro certe facce.
Di certo da queste parti amano l'ordine e la pulizia. Guarda tutte queste linee diritte, questi angoli retti netti perfetti.
La prossima volta ci torno con i PEI [Piccoli Estraterrestri Intergalattici]. Si divertiranno con tutti questi giuochi di costruzioni.
Luoghi che sembrano abitati da angeli
O da geometri smessi con la fissazione dell'ortometrìa.
Eppure basta distrarsi un attimo che l'orizzonte ti regala squarci imprevisti, come se ad un gigante sbadato fossero cadute delle cose a caso.
E animali mostruosi.
Un'intero popolo che si balocca con l'uncinetto, addobbando i palazzi di ricamini.
Dev'essere l'altro partito, quello che traffica con le linee curve!
Oh, sì! Guarda questo che espressione soddisfatta!
Taglia taglia e ritaglia, qui c'è il gusto per lo spazio e fors'anche per lo Spazio... ma che maestra severa che aveva questo architetto, perbacco!
Ma perchè costruire finestre così grandi per poi tenerle chiuse. Dammi la luce, spegni la luce.
Fino a rotolare via.
Giusto il tempo di rifocillarsi prima di ripartire, più veloce della luce. Con tutto questo cioccolato...

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