Attualità

Vinitaly 2012 | Campo alla Sughera

pubblicata il 28.03.2012

Bolgheri. Un nome che fa tremar le vene ai polsi, per il carico di retorica supertoscanista che si porta dietro. E bella forza a ricordare che di quel supertoscanismo ci abbeverammo in molti, io incluso: e mi andava bene, e mi piaceva. Ora gli schiaffi materici convincono un po' meno: per questo ci si pasce delle verzure fresche e lanciate del Campo alla Sughera, vino eponimo al punto che prende il nome stesso dell'azienza. Un quasi-100% di Petit Verdot, una mossa coraggiosa che regala poche migliaia di bottiglie di bell'impegno ma di altrettanta forza comunicativa. Più "bolgherese" l'Arnione, complesso blend di Cabernet Sauvignon, Franc, Merlot e Petit Verdot. Maschio in essenza, ha questa compostezza che non raramente somiglia ad una prova di calligrafia, ma poi regala momenti di freschezza in fondo al sorso che assieme alla materia preziosa si svolge in spire a tratti ammalianti. Vini che berresti antichi.

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