Attualità

Vinitaly 2012| il vino scopre la realtà aumentata

pubblicata il 29.03.2012

La realtà aumentata entra nel mondo del vino, spalanca le etichette e apre nuovi orizzonti di comunicazione. La presentazione dell'applicazione ARwine con degustazione virtuale guidata dall' "avatar" del Sommelier Informatico Andrea Gori di tre Franciacorta il Mosnel - Brut, EBB 2007 e Pas Rosè 2007 - fa discutere giornalisti, blogger e produttori presenti. Lucia Barzanò, proprietaria della cantina franciacortina da sempre pioniera del connubio tra marketing e nuove tecnologie, racconta come è nata l'idea di portare la realtà aumentata nel mondo del vino, sfruttando le nuove opportunità offerte dalle applicazioni per smartphone e tablet. Dopo l'esperienza del QR code in etichetta, l'azienda ha sentito l'esigenza di creare una maggiore interazione del cliente con il prodotto, di suscitare curiosità e di riuscire a fornire informazioni in modo più coinvolgente, senza l'asetticità di un link ad una scheda tecnica o il rimando al web per la navigazione. Nasce così l'ispirazione del progetto: far apparire un sommelier virtuale, che degusta il vino insieme al consumatore e racconta l'etichetta in un percorso intensamente sensoriale atticchito da immagini di vigneti e video di lavorazioni in cantina che spiegano come si è arrivati a quel calice. La questione emersa più frequentemente nel corso del dibattito è come sempre la reale applicabilità ed efficacia dello strumento: ci sono molte tecnologie interessanti a disposizione di chi fa comunicazione e quasi sempre si corre il rischio di trasporre qualcosa dal "vecchio mondo" al "nuovo mondo" senza una vera reingegnerizzazione dell'architettura del messaggio. L'"Aristide" Giampiero Nadali in particolare fa notare come siano in parte falliti dal punto di vista comunicativo i recenti tentativi di informatizzazione che avevano per destinatario il cliente finale. Mentre l'azzeramento cartaceo dei listini per la forza vendita con l'introduzione dell'iPad ha creato un beneficio funzionale, dal punto di vista comunicativo la trasposizione elettronica della carta dei vini nei ristoranti non ha rivoluzionato l'approccio del consumatore, perchè è stata un aggiornamento tecnologico senza un reale cambio di paradigma. Tra il pubblico di sente dire che "il consumatore non è pronto". Eppure l'ultima copia della rivista di Sky finita nelle cassette della posta dei milioni di abbonati ha una copertina che si anima lanciando un video con la realtà aumentata dell'ultima serie televisiva in programmazione facendo di Sky Pubblicità la prima concessionaria italiana a rendere la pubblicità di un magazine interattiva, multimediale e condivisibile. Se il signor Rossi dotato di telecomando lo è, perchè il mondo del vino non dovrebbe essere pronto? Domani è già qui.  

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