Attualità

Vinitaly 2012 | Mario Pojer

pubblicata il 28.03.2012

Mario Pojer, non troppo nascosto dietro quei baffi che sembrano appena prelevati da una spazzola circolare di fili d'acciaio, non sta mai fermo. Nella vita, in cantina, quando gli parli. La sua anedottica è un fiume in piena, la sua sapienza abbagliante, il suo corredo di esperienze farebbe sentire inadeguato chiunque. Se non che Marione si mette lì con il suo gilè e la sua camicia a quadri, ti racconta le ultime e ti senti suo fratello. Aceti, distillati, frutti, vini d'ogni sorta, Mario fa tutto. Il Filii, con i figli del Riesling parzialmente fermentati per una bevuta a moderato contenuto alcoolico pur mantenendo una bella struttura aromatica, o il Merlino, fortificato di grande acchiappo cioccolatoso. Ma è tra i vini che ho visto la luce: Il Sauvignon 2011 è felice, varietale e dritto. Stacco d'asciuttezza all'assaggio, nel sorso stretto e continuo. Il colossale Besler Bianco 2006, vino da grandissimo invecchiamento, con quel naso petrolifero e quel sorso deliziosamente severo, rotolante. E poi i Pinot Nero, da perdervicisi. Il DOC, pratico e svelto, con quella sua bocca fredda, gli aromi fruttosi, e nessuna sindrome borgognotta. Ma ancor di più sulle vie del cielo il Riserva Rodel Pianezzi 2007. Luce pinottosa che t'aspetti, brillante, serissimo ed asciutto al naso. Frutto girato in piano e sequenza, e una bevuta travolgente. Letteralemente: nervosa, asciutta, elegante e potente. Avvolgente di tannini tralucenti, finissimi, preziosi. Bicchiere Spettacolare.

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