Attualità

Vino: diamo i numeri

pubblicata il 05.04.2013

Il vino affascina, conquista, ammalia. Prova ne è il fatto che ogni anno centinaia di migliaia di persone si dedichino a visitare le manifestazioni di cui abbiamo parlato giusto ieri. Ma il vino è sempre meno presente sulle nostre tavole quotidiane, nonostante i numeri del settore siano abbastanza incoraggianti. Merito dell'export, come in molti altri settori produttivi italiani. Proprio in questi giorni sono state presentate due analisi che hanno analizzato lo stato di salute del mondo del vino. Le hanno condotte Nomisma e Mediobanca. Nomisma ha presentato a Bologna lo scorso 3 aprile Wine Monitor, il nuovo strumento a per le aziende per avere a disposizione dati aggiornati su consumi, trend, andamento dei prezzi e del mercato. Dal convegno sono emersi anche alcuni dati interessanti. Nomisma ha infatti rilevato come il consumo interno, anche nel corso del 2012, sia calato: -2% in totale, -3,6% nel canale della grande distribuizione. Per fortuna tiene e si rafforza l'export, vero sbocco presente e futuro delle nostre aziende, che fa registrare un aumento del 6,6%. Nel complesso le esportazioni hanno pesato nella bilancia commerciale delle aziende vitivinicole italiane la ragguardevole cifra di 4,66 miliardi euro, che ci indica come ormai la metà del vino italiano sia venduto all'estero. Le esportazioni riguardano sempre meno l'Europa e sempre di più il resto del mondo, Stati Uniti in testa. Facciamo un po' di fatica invece ad affermarci nei paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), dove il consumo del vino è in forte aumento, mentre l'export italiano è in calo. La seconda analisi, quella di Mediobanca, ha preso in considerazione le 108 più grandi società italiane operanti nel settore vinicolo, mettendo come paletto il superamento dei 25 milioni di euro di fatturato. Il report ha messo in evidenza come le aziende analizzate, nel corso del 2012, abbiano riscontrato un aumento del fatturato complessivo del 7%. Anche in questo caso a trainare il risultato positivo è l'export, in aumento del 28,9% rispetto al periodo pre-crisi, ossia il 2008. Peraltro il settore vitivinicolo si è dimostrato più in salute rispetto a tutta l'industria manifatturiera italiana (+7%), al settore alimentare nel suo insieme (+6,7%) e all’industria delle bevande (+5,5%). In crescita nel 2012 anche l'occupazione (+2,6%), così come le bottiglie dei vini importanti, quelli che superano i 25 euro di costo, e i vini DOCG. Stabili i consumi di vini DOC, in calo invece i vini IGT e quelli da tavola. Numeri che fanno ben sperare, insomma. E che fanno ben sperare gli organizzatori, ma soprattutto i partecipanti alle manifestazioni dei prossimi giorni. Noi ci saremo: ad assaggiare, incontrare amici, monitorare la situazione. Ci vediamo in giro. Immagine: Mediobanca  

Condividi

LEGGI ANCHE