Tutta colpa di Andy Wharol. A rendere mitico un comunissimo cilindro di latta ci aveva pensato il suo genio nel 1962 con quella famosa serigrafia della zuppa Campbell. Già, perché a guardare sullo scaffale di un qualsiasi supermercato di città, ci sembra che qualcosa di artistico riecheggi tra toni colorati e la scritta retrò di questi fagioli in scatola Heinz.
Già, Heinz. E ti vedi con quella plastica gialla premuta tra le dita La multinazionale americana, produttrice di una maionese alquanto diffusa anche nei nostri frigoriferi, dal 1928 produce fagioli in scatola in salsa di pomodoro e in altre più performanti versioni. Sollevato il coperchio, con il gesto affidato alle sola mano, basterà riscaldare in un tegamino per non oltre 4/5 minuti e impiattare.
Sono 415 grammi di fagioli. Abbastanza piccoli e dopotutto pressoché integri. All'assaggio intanto ti assalgono con gli zuccheri che non ti aspetti e che con le cucchiaiate successive possono diventare molesti. Gli americani ne consumano bancali a colazione e indubbiamente converrai che ne è l'uso più consapevole. Assolutamente inadatti per andare d'accordo con un tubettone di Gragnano troveranno favorevoli sponsorizzazioni tra gli amanti del ketchup o di quell'inconfondibile amalgama di aceto, sale, zucchero e amido di mais. I fagioli poi un filo troppo arrendevoli in cui la classica tenacia è messa alla prova dal lungo riposo in barattolo e da una buccia sottile al punto di non riuscire a difendere neanche al primo affondo.
Però. Sarà per la sensualità delle cose dolci. Sarà colpa del sogno americano.
Piatto pronto, rapido, economico e da appeal etnico che piace a tanti. Suggerirei un uso introduttivo, magari ad arredare una bruschetta, magari un po' bruciata. O chissà a regalargli la forza di un peperoncino.
Poi basterà solo capire quando mangiarlo.