Lagostina è un inserzionista del Cucchiaio. Viste le caratteristica della pentola a pressione Acticook mi sono incuriosito ed ho chiesto all'azienda se potevamo averne un esemplare per una prova su strada. Facciamo la stessa cosa con le automobili: le testiamo, le misuriamo, poi ne scriviamo. Inserzionisti e non. La cottura a pressione è maltrattata dai più, tra i
gurmè, ed è un po' in controtendenza: mentre impera il sottovuoto con cotture lunghissime, qui hai pressione con accelerazione dei tempi. Inoltre si perde il controllo diretto della cottura, elemento che fa storcere il naso a più d'uno. Ma è terribilmente pratica.
Dunque ho tra le mani questo modello superaccessoriato, che vien voglia di chiamare Pentola Atomica appena aperta la scatola: acciaio inox, assemblaggio curatissimo, piccole cose furbe: ad esempio i manici rialzabili a scatto, che non si bruciano sul fuoco ma risparmiano spazio nella dispensa. Seguendo le istruzioni i pezzi si montano senza difficoltà. Qualche mistero in più nel meccanismo di apertura: per capire come allargare le ganasce che bloccheranno la guarnizione devo smanettare un po', il librettino lo dà per scontato. Oppure sovrastima la mia intuizione pentolistica.
Acticook propugna la sua doppia funzione: vapore e pressione. In effetti con un unico arnese posso avere la cottura a vapore - un pratico cestello delle verdure è incluso - e quella a pressione, che ha la principale funzione di abbreviare i tempi di cottura. Poi, dice, di trattenere i nutritivi all'interno degli alimenti, di concentrare il sapore, di mantenerne integra l'intensità, ma si questo andrei più cauto. Ci sono cinquanta ricette allegate con le istruzioni "pressurizzate", alle quali ispirarsi per gestire le proprie leccornìe.
La caratteristica più acclamata della Pentola è la funzione eco-intelligente: da un lato un computerino - vabè, un
timer intelligente - che ti dice quando la pressione è a puntino e puoi abbassare la fiamma, risparmiando energia. Dall'altra il
countdown ti consente di disinteressarti dell'andazzo della cottura perchè al momento oppurtuno la Pentola pigolerà per richiamarti. L'altra cosa interessante è l'ecodosatore, che grazie a precise misurazioni ti consente di inserire nella Pentola l'esatta quantità di liquido. Vedremo se è vero.
Ho scelto per il test un avversario forte: un bel taglio di muscolo della coscia di cinghiale, di caccia: e quindi affatto tenace e resiliente a cotture molli. Per la ricetta ho preso ispirazione dalle ricette del brasato del
Cucchiaio, dalle indicazioni qualiquantitative del libretto delle istruzioni, e ho fatto una telefonata a
Salvatore Tassa, una delle massime autorità viventi in fatto di caccia.
In breve, giusto per dare gli elementi della prova: il muscolo è stato frollato qualche giorno, poi un paio di mesi in congelatore, infine 2 giorni in frigo per sbrinare. La preparazione è avvenuta con una marinata calda di tè nero, aceto, acqua erbe e spezie, per 12 ore, circa un kilo di carne. Rosolatura di 10 minuti, soffritto di verdure, poi immissione e sigillatura con 1 litro di liquido (quello della marinatura filtrato, più poco vino bianco).
Il marchingegno mi ha consigliato 10 minuti a fiamma reboante, poi 45 a fiamma bassa. Alla fine svaporata e aperta per ancora un 20 min per ritirare la salsa. Ecco le impressioni.
La Pentola è grande: un pezzo di carne da un chilo si manovra senza acrobazie. Funziona anche per la doratura e per stufare le verdure. Una volta capito l'archibugio, le operazioni di chiusura sono agevoli, senza movimenti scattosi. Le icone e i pittogrammi non sono equivocabili. Il vapore esce regolarmente, senza scherzi. L'apertura guidata non consente errori, anche se un minimo di attenzione è da mettere in tasca.
Al termine del tempo indicato io trovo la salsa ancora un po' troppo lenta: la frullo e la addenso con un cucchiaino di farina. Allo stesso tempo la carne mi pare perfettissima all'esterno, ma ancora un po' tenace nel cuore: le prossime due prove sarebbero 1/4 d'ora in più, oppure la riduzione del pezzo in due parti. La pentola ha continuato a fare il suo mestiere aperta per altri 20 minuti, in attesa della polenta.
Il cinghiale è - certo - fibroso, e il taglio in questione lo è maggiormente, ma se tutto fosse come la parte esterna avrei gridato al miracolo. I sapori sono concentrati, e puoi ritrovare il blend di spezie ben amalgamato.
La Pentola è grande: armeggiare con quel recipiente rovente non è consigliabile. Da freddo è ancora abbastanza agevole da pulire: nella prova è stato lavato a mano, ed essendo satinato all'interno ha richiesto un po' di vigore. Senza additivi specifici per l'acciaio ha perso senza fatica le incrostazioni d'arrosto, ma ha conservato gli aloni della cottura, come di norma. Il coperchio richiede qualche precauzione, e va smontato se proprio lo volete mettere in lavastoviglie. Non ne vale la pena.
Dunque: Ho risparmiato un bel po' di tempo (e di metano), lo stracotto di cinghiale era discreto, in 90 minuti ho fatto tutto. Aree di miglioramento: credo che le misure per i liquidi siano un po' generose, mentre le indicazioni per i tempi ottimistiche. Ma dopo qualche prova ognuno può prendere la misura sulla sua mandibola. Non ho provato la funzione di Vapore.
La trovi in vendita da 175 a 200 euri, non un prezzo popolare, ma Acticook si presenta come alta gamma, e fosse solo per la sensazione che hai con i manici tra le mani, con ragione.