Ci sono birrifici che sono in pista da parecchi anni e nonostante questo restano lontani dalle luci della "ribalta" del bel mondo birrario, di certo non per demerito. Il Chiostro di Simone Della Porta, attivo a Nocera Inferiore nel dimenticato mezzogiorno birrario, vuoi per la micro - nano? - produzione e la difficile reperibilità, vuoi per un'inclinazione caratteriale schiva, di certo non ha mai sgomitato per accaparrarsi la sua fetta di palcoscenico e di riflettori. Ed è un peccato, perché se la qualità di questa "ammiraglia" della sua produzione riflette quella della sua intera produzione di sicuro varrebbe la pena avere qualche occasione in più per provarle.
Nonostante il numero di etichette commercializzate sia ridotto, si intuisce chiaramente un'inclinazione verso le birre di carattere e spazio è dedicato agli affinamenti in legno. La Ligneum è una delle birre di prestigio del birrificio, un Barley Wine di 11% affinato in botti di Taurasi per circa un anno e proposto in bottiglie da 250 ml. Questa versione è stata imbottigliata nel febbraio 2010, quattro anni di bottiglia quindi, non poco.
Nel bicchiere scende piatta, di un bel colore mogano. Colpisce subito all'olfatto con il vinoso intenso e un calore alcolico morbido, quindi si dispiega nel toffee, il cioccolato al latte, la ciliegia sotto spirito. Nonostante l'età l'ossidazione è lieve e piacevole, esente da stanchezze, ha retto benissimo gli anni. Respirando si fa largo anche la mandorla amara, via via sempre più netta e pervasiva. In bocca domina ancora la vinosità e il calore, con un acidulo marcato, poi sentori di cola, di legno, ancora la mandorla, ottima la beverinità per l'importanza della birra. La luppolatura di impronta inglese dona il giusto contrasto amaro per lo stile senza eccessi che metterebbero troppa carne al fuoco affaticando il palato. Se dobbiamo fare un appunto di estetica birraria - e sono qui per questo - nell'equilibrio l'apporto della botte di Taurasi tende ad essere un poco prevalicante, spostando parecchio il baricento del Barley Wine verso sensazioni più propriamente enoiche. La chiusura, di bella complessità e buona lunghezza, ritorna comunque su sensazioni maltate a connubio della vinosità. Ottima birra, raffinata, a tratti austera ma sempre di grande piacevolezza, per palati attrezzati ed esigenti. È piuttosto rara e la troverete ad un prezzo importante.