Il fenomeno delle mozzarelle (anzi, fiordilatte) settentrionali è uno dei più appaganti degli ultimi anni. Nel nord Italia c'è tanto latte: possibile che debba finire solo in mozzarelle industriali? Perché non provare a fare piccole produzioni anche noi? Questa è l'idea che una ventina d'anni fa (in certi casi anche prima) ha iniziato a serpeggiare a Milano e dintorni.
Ed è solitamente balenata nella testa di oriundi meridionali. Dal Sud, non è un mistero, si saliva a Milano e dintorni a cercar lavoro. Le acciaierie e le industrie di Sesto San Giovanni hanno letteralmente popolato Sesto e Cinisello Balsamo di pugliesi e calabresi. E nelle vicinanze, a Muggiò (Monza e Brianza), c'è l'oggetto della nostra attenzione: il Caseificio La Murgia. I fratelli Plantamura, come intuirete, venivano dalle Puglie. Come molti altri conterranei, hanno deciso di ricreare nel freddo nord i sapori della loro infanzia. Ecco dunque nascere questo moderno mini caseificio, a pochi passi dalla superstrada SS36 per Lecco e Colico. Il punto vendita, proprio attiguo al laboratorio, comunica un'impressione di sobrietà, di estrema pulizia. E i prodotti esposti vi propizieranno l'appetito.
Qui impera un casaro pugliese doc, che potrete vedere in azione dietro i vetri, intento a mozzare la pasta filata, che è l'atout principale. Il latte è lombardo, preferibilmente lodigiano e della campagna monzese: per questo, il fiordilatte che nasce qui è chiamato scherzosamente “Monzarella”. E' disponibile in pezzature grosse, medie, a treccia e a bocconcini. La scuola è prettamente pugliese: quindi la pasta resta lievemente più sapida e saporita della media. Davvero buono. Inevitabile poi trovare la burrata, il mitico sacchetto di mozzarella ripieno di panna e straccetti di pasta, inventato da Lorenzo Bianchino Chieppa in epoche remote del secolo appena trascorso. I brianzoli possono dunque approfittare di una burrata freschissima: una burrata senza freschezza è come un uccello senz'ali, precipita. E questa dei Plantamura è dolce e soavissima.
Il repertorio delle paste filate è abbastanza vasto. Abbiamo treccine semistagionate, scamorze bianche e affumicate. Poi grossi caciocavalli morbidi, e altri viceversa stagionati e più piccanti. Poi, i panzerotti: fagottini di mozzarella ripieni di prosciutto. E i rotoli, che si usano più d'estate ma anche d'inverno è possibile farsi preparare: stupendo quello di mozzarella arrotolata con speck e scamorza.
Il caseificio realizza anche formaggi a pasta normale: per esempio, il tenerone, dalla pasta molle e fondente, e il Murgese, più duro. Completa l'offerta uno scaffale di sottoli pugliesi di aziende del posto.