La fantasia al potere. Il vecchio sogno dei nostri genitori contestatori e rivoluzionari, forse è facile vederlo realizzato nell'operato di certi sublimi artigiani del gusto italiani. Ed è una fantasia che non rinuncia facilmente alla tradizione.
Vogliamo conoscerne un altro, ma di enorme valore? Siamo in Toscana. La Ferruccia (con tanto di articolo determinativo, come si può leggere sui cartelli bianchi regolamentari che ne delimitano i confini) è una frazioncina di Agliana (Pistoia), cittadina dove il mangiatore ha avamposti importanti. In questo crocchio di casette non lontane dall'uscita Prato Ovest dell'A11, scoprirete un monumento. La mole color rossastra dell'edificio ristrutturato della Macelleria Marini vi colpirà subito, ed è la ragione per cui molti ghiottoni si recano qui. Se la frequentavate in passato e non ci tornate da alcuni anni, preparatevi a una sorpresa. Il vecchio, piccolo negozio nella vicina via Selva è stato abbandonato: oggi è entrato a far parte del laboratorio vero e proprio, mentre il punto vendita è quello grande e moderno della paradossalmente antica cascina restaurata che vedete in via Carlo Levi. I prodotti, però, sono rimasti sempre gli stessi.
Una delle specialità della famiglia Marini, sul pezzo dal 1904, è il prosciutto crudo. Da tanti anni, il prosciutto toscano del Marini è stato perfino accostato alla bontà di certi prosciutti spagnoli. Buono, è buono. Anzi, è supremo. Nasce da maiali normali, ma il vero maniaco lo presceglierà nella variante di suino cinto toscano, cui la sapiente maturazione sa solo giovare. Del resto, gli ambienti di stagionatura sono davvero principeschi.
Guai, però, a fermarsi al prosciutto. I Marini sono difensori e continuatori della Mortadella di Prato, un insaccato che vi abbiamo già descritto parlando dei colleghi Mannori. Pure Marini sforna una Mortadella pratese all'altezza della situazione e della tradizione, forse un po' più sobria e meno dolce, ma ugualmente ghiottissima. Di rigore il classicissimo salame alla toscana, con la ben nota macinatura fine e i lardi a pezzetti grossini. Rispettosa di ogni buona maniera storica la soppressata, che qui chiamano Coppa di Testa, come si fa più a sud. Estremamente raccomandabile la pancetta arrotolata, di cui esiste anche una variante cotta che caldamente vi consigliamo.
La gamma poi prosegue ancora: finocchiona, porchetta, arista, lonza... Un delirio di gusto. In macelleria, anche carni fresche, e soprattutto paste secche e sfiziosità in vasta copia.
Vi divertirete