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Le api fanno bene all'ambiente in cui viviamo e producono dell'ottimo miele. Vi raccontiamo la nostra adesione a un bel progetto di apicoltura urbana, sotto il segno della sostenibilità
Quando lo scorso aprile è stata lanciata la sezione di Cucchiaio.it dedicata alla sostenibilità, abbiamo subito pensato che la volontà di raccontare come il rapporto con il cibo influisca non solo sul nostro benessere, ma anche sulla salute del Pianeta avrebbe dovuto essere accompagnata da un’azione concreta. Per questo abbiamo cercato un progetto o un’iniziativa interessante (e appassionante) da sostenere, portare avanti in prima persona come redazione e far conoscere ai lettori.
La scelta è ricaduta sulle api: insetti fondamentali per l’ecosistema che però rischiano di scomparire. Così siamo entrati in contatto con la startup italiana Beeing, ideatrice di innovative arnie utili a svolgere quella che viene definita l’attività di apicoltura urbana. Cosa significa? Che non serve avere grandi spazi per possedere degli alveari, ma è possibile autoprodurre il proprio miele in completa sicurezza nella terrazza o nel giardino di casa. Queste arnie, chiamate B-Box (di cui potete leggere un bell’approfondimento nell’articolo Le arnie urbane smart che controllano la qualità dell’aria), consentono a qualsiasi persona di adottare un alveare e di conoscere la vita e il prezioso lavoro di questi operosi insetti impollinatori. Le arnie urbane sono delle strutture leggere, che occupano poco spazio, costruite al 100% in Italia, con un lungo camino che permette l’ingresso delle api a un’altezza superiore a quella degli esseri umani - così da evitare il contatto diretto - e un nido, dove le api vivono. Quest’ultimo è dotato di pannelli rimovibili che, una volta tolti, mostrano l’intensa attività della colonia grazie a dei vetri trasparenti, permettendo di osservare da vicinissimo l’alveare senza pericoli. Anche per estrarre il miele si è pensato a un sistema sicuro e bee-friendly: l’accesso ai favetti, ovvero il luogo dove il miele viene depositato, si blocca con un semplice meccanismo da azionare al momento della raccolta. In questo modo le api non sentiranno di essere minacciate e nessuna mano sarà punta.
Ospitare delle api significa principalmente due cose: contribuire al loro ripopolamento nelle città - dove possono trovare un rifugio sicuro, con un habitat molto più diversificato rispetto alla campagna e libero dai pesticidi - e avere dell’ottimo miele casalingo, di cui la provenienza è certa al 100%. In più, le api svolgono un ruolo di bioindicatori: grazie a loro e al miele è possibile monitorare la qualità dell’aria che respiriamo, verificando per esempio la presenza di polveri sottili, metalli pesanti o altri agenti contaminanti.
Così, in un bel pomeriggio di inizio maggio, sono arrivate nel giardino di Editoriale Domus, sede del Cucchiaio d’Argento, le nostre nuove amiche accompagnate dal signor Luciano, simpatico apicoltore che si è occupato del trasferimento delle api nella loro nuova dimora. Si tratta di due alveari che staranno con noi fino al mese di ottobre, per un totale di quasi 80.000 api. Saranno libere di muoversi nei dintorni e di nutrirsi dei frutti e dei fiori che troveranno nei loro giri esplorativi. Se non disturbate, le api non arrecano nessun danno alle persone (lo diciamo per tranquillizzare i nostri colleghi e anche per avvertire quelli un po’ più curiosi…): non sono infatti interessate a pungere le persone, ma solo a procacciare il cibo. Quando sono arrivate le abbiamo viste un po’ disorientate: il signor Luciano ci ha spiegato che essendo degli insetti claustrofobici, amanti degli spazi aperti, il viaggio in furgone le aveva leggermente destabilizzate. Mettiamoci nei loro panni: essere inizialmente impaurite è comprensibile!
Proteggere una specie in pericolo, mettere a disposizione dell’area in cui si vive degli impollinatori, produrre il proprio miele: ecco i vantaggi di adottare delle api così come ce li riassume Roberto Pasi, fondatore della startup Beeing, nata nel 2017: “Tutti possono ospitare un alveare: le nostre arnie sono acquistate da famiglie, da nonni che desiderano fare un regalo ai nipoti e anche dalle scuole, per realizzare progetti educativi, passando per i B&B che vogliono offrire agli avventori miele fresco”. La sicurezza, sia per le api che per le persone, viene messa al primo posto: “Ciò su cui insistiamo maggiormente è che il cliente arrivi preparato: perché è vero che le api sono autonome, però vanno seguite, per questo organizziamo anche dei corsi di formazione con apicoltori”. L’apicoltura urbana racchiude istanze diverse per un obiettivo comune: rendere le nostre città un ambiente più sostenibile: “Dopo anni in cui come esseri umani abbiamo trasformato le città a nostra immagine e somiglianza, senza badare alle necessità di altri esseri viventi, finalmente le stiamo concependo come spazi integrati nella natura”.
Come sottolinea infine Roberto, contribuire alla salvaguardia della biodiversità è un’azione che dovremmo fare tutti, perché “nessuno si salva da solo”. Le api, lo ricordiamo, sono tra i più importanti insetti impollinatori: con la loro presenza non solo garantiscono la produzione del miele, ma anche la biodiversità. In questo periodo storico la loro sopravvivenza è messa a repentaglio da molteplici fattori, legati soprattutto allo sfruttamento che l’uomo compie sul territorio (e che potete approfondire nel pezzo Gli impollinatori, indispensabili alleati di cui non possiamo fare a meno).
Nello specifico, l’importanza delle api ve l’abbiamo raccontata nell’articolo Ripartiamo dalle api: ecco perché ci insegnano a essere migliori, dove con parole chiave come comunicazione, cooperazione e rispetto abbiamo descritto il loro ruolo fondamentale di salvaguardia dell’ambiente e la naturale predisposizione a essere una comunità che lavora per il benessere di tutti i membri.
Volere bene a questo Pianeta significa anche volere bene alle api. Noi ci siamo già affezionati alle nostre: saranno le "mascotte" per ricordarci di attuare sempre di più nella nostra quotidianità comportamenti virtuosi nei confronti della realtà che ci circonda. Vi terremo aggiornati sul sito e sui nostri social, raccontandovi le loro “fantastiche avventure” al Cucchiaio d’Argento.
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