Dobbiamo sempre affidarci all’etichetta per capire da dove arriva un cibo che stiamo per comprare e se è di qualità, ma con il pesce possiamo fare anche altro.... Leggi tutto
Dal 16 al 29 ottobre, anche in Italia, il Marine Stewardship Council torna con l’iniziativa per aiutare le persone a comprare pesce che sia prodotto in maniera rispettosa dell’ambiente
Mangiare in modo sostenibile significa trovare il giusto equilibrio fra alimenti di origine animale e alimenti di origine vegetale, cercando di ridurre i primi e incrementare i secondi, e anche preoccuparsi dell’origine e della provenienza del cibo che si sceglie di consumare.
Vale anche per il pesce. Anzi: vale soprattutto per il pesce, visto che è storicamente l’alternativa principale a chi decide di ridurre l’apporto della carne nella sua dieta.
Un’occasione per farlo correttamente sono le Settimane della Pesca sostenibile, che tornano anche in Italia dal 16 al 29 ottobre prossimi su iniziativa del Marine Stewardship Council: MSC, di cui su Cucchiaio abbiamo scritto spesso (qui, per esempio), è un’organizzazione no-profit che promuove la salute degli oceani attraverso un programma di certificazione per la pesca sostenibile.
Secondo quanto spiegato, la campagna vedrà la partecipazione delle “più influenti aziende della filiera ittica italiana: aziende di trasformazione e commercializzazione, supermercati, ipermercati e catene di ristorazione”, che si impegneranno con iniziative di comunicazione, attività nei punti vendita e promozioni speciali per ricordare l’importanza di proteggere gli oceani a partire dalle scelte di consumo di ognuno.
Quello che dovremmo fare noi consumatori, in quei giorni ma in generale anche tutti i giorni, è cercare e acquistare prodotti ittici con il logo blu di MSC, che garantisce la certificazione di pesca sostenibile. Che le aziende ottengono o mantengono rispettando soprattutto 3 criteri: che la pesca venga fatta rispettando la popolazione del mare e dando la possibilità agli stock ittici di riprodursi; che gli strumenti usati (soprattutto le reti) siano rispettosi degli altri animali e delle piante marine e abbiano un impatto minimo sull’ecosistema; che vengano seguite le leggi che regolamentano la pesca nei vari Paesi in cui si opera.
Secondo dati del Marine Stewardship Council, i cosiddetti blue food, cioè gli alimenti che provengono dall’acqua (non solo i mari, ma anche laghi e fiumi), nutrono oltre un terzo della popolazione mondiale e sono ricchi di proteine, vitamine e sostanze nutritive come zinco, ferro e vitamine A e B12, che sono meglio assorbite dall’organismo proprio quando sono assunte tramite il pesce.
Non solo: cibi come alghe, bivalvi, salmone e piccoli pelagici (come sardine, sgombri e acciughe) hanno, oltre a più alti benefici nutrizionali, anche un minor impatto ambientale della maggior parte degli alimenti di origine animale allevati sulla terraferma.
E però, appunto perché tutti questi benefici siano significativi e duraturi, anche per l’ambiente che ci circonda, è necessario che la pesca sia gestita in modo rispettoso, così da consentire alle risorse ittiche e alla popolazione umana di continuare a prosperare. Per parlarne, l’appuntamento con MSC è il 26 ottobre nella sede di Casa Emergency di Milano, mentre per provare di persona la differenza fra il pesce buono (per noi e per il pianeta), i giorni da segnare sul calendario sono appunto quelli delle Settimane della Pesca sostenibile, dal 16 al 29 ottobre.
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