Durante la seconda tappa del Cucchiaio Tour, i due Ambasciatori del Gusto ci hanno svelato quali sono i condimenti che amano di più per le loro pizze. Ecco... Leggi tutto
Non solo chef, ristoratori e pizzaioli, ma pure studiosi, personaggi pubblici e scrittori: sono tantissimi i membri dell’associazione che hanno il compito di “sostenere e promuovere l’intera filiera agroalimentare” italiana
Sono ormai oltre 230, fra cuochi, ristoratori, pizzaioli, sommelier, personale di sala, pasticceri e gelatieri ma anche accademici, esperti, presentatori (in tv e in radio) e autori e hanno il compito di “valorizzare il patrimonio culturale agroalimentare ed enogastronomico dell’Italia”, non solo all’estero ma pure nel nostro Paese.
Sono gli Ambasciatori del Gusto, dal nome dell’omonima associazione, nata il 20 giugno 2016 e riconosciuta dal ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali.
L’elenco completo degli associati è disponibile online (qui), il Presidente in carica è Alessandro Gilmozzi e prima di lui dal 2016 al 2022 Cristina Bowerman. Avevamo incontrato Cesare Battisti durante la prima tappa, al mosso e ora i pizzaioli Corrado Scaglione e Renato Bosco, in occasione della seconda tappa del Cucchiaio Tour 2023.
Come si capisce dalla data di fondazione, l’idea degli ADG è in qualche modo collegata all’Expo 2015 di Milano, una vetrina che ha un po’ fatto da ambasciatore dell’Italia nel mondo, facendone conoscere la cucina ancora di più. Allo stesso modo, chi è Ambasciatore del Gusto si impegna a “divulgare l’identità, la storia, la sensibilità italiane attraverso la passione e il lavoro”. Non solo in cucina ma soprattutto in cucina.
Al centro di tutto c’è evidentemente il concetto del gusto, che forse è il più complesso fra i 5 sensi: gli Ambasciatori, sia che viaggino spesso all’estero sia che ricevano l’estero qui in Italia, hanno appunto il compito di comunicare, trasmettere e rappresentare il concetto italiano di gusto. Che non è sempre una cosa facile.
Dall’associazione ci hanno spiegato che “gli Ambasciatori del Gusto operano a livello nazionale e internazionale” in occasioni come la Settimana della Cucina Italiana o attraverso azioni di divulgazione come le Restaurant Weeks, di promozione del territorio (come Futura 2023) e di formazione degli addetti ai lavori con particolare attenzione alle nuove generazioni di imprenditori, come accade durante le Digital Weeks o nelle iniziative organizzate in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole.
In estrema sintesi, ADG “rafforza l’identità enogastronomica italiana, favorisce gli scambi e le relazioni di chi opera nella ristorazione in Italia e all’estero” e “sostiene e promuove l’intera filiera agroalimentare”. Fa sì che quello del made in Italy non sia solo un concetto astratto ma abbia applicazioni concrete.
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