E allora il chiaro del colore, il gentile del profumo, il buono del sorso. Basterebbe questo per raccontare di un vino-che-non-possiamo-chiamare-tocaj di pendii di Dolegna, lato Ruttars.
Allora ascoltiamo questo naso semplice e lineare, nitido: di pesca a pasta bianca e fiorellini, e forse qualcosa di più estivo: là in fondo, a cercarlo, un'idea di melone, quando li annusi da chiusi per capire se son buoni.
Poi un sorso quotidiano, che s'insinua tra i piatti della cucina di casa: pregevole da fresco, serio con qualche grado di temperatura in più, che sono solo 12 emmezzo i gradi d'alcool. E poi il passo fermo del bicchiere, che si riscalda verso il finale, non ostante i brividi che continuano a percorrerlo fino all'ultima istanza.
Un vino semplice, dice. Ma concluso, e felice.