Al Castello di Uviglie se si parla di uva sanno di cosa si parla: pare infatti che la si coltivi lassù dal 1491, sotto lo scettro dei Pico Gonzaga. Oggi produce vini prestigiosi del Monferrato, tra cui questo serissimo grignolino.
E' rosso scarlatto appena dilavato dalla luce, ma non perde la brillanza vivida fino al cuore.
Ha naso importante, denso di frutti rossi del bosco e del campo, fragole e lamponi, e susine fresche, e un'idea di melagranata. Poi sale una vigorosa vena alcolico muscolare - che il sorso confermerà tra poco - che inorgoglisce il finale in un gesto aereo e teatrale.
Il sorso, eccolo: schietto all'attacco, trafitto da tannini sottili e palesi allo stesso tempo, risale verso il centro con forza nervosa, fino allo scatto finale, quel colpo di reni in cui alcool e polpa si contendono il possesso del palato, per nulla accondiscendente. Eppure la prima cosa che ti ricorda il termine e di muovere la mano alla bottiglia per averne ancora un po'.
Bicchiere intenso, propenso a invecchiare un par d'anni almeno.