Monica, Monica di Sardegna, Monica di Cagliari, uva di Spagna anche se in Ispagna ormai non è più presente: un'uva a bacca rossa che dalle parti di Sassari* si chiama Pascale. Usato spesso in uvaggio, da qualche tempo trova una sua direzione in vini rossi giovani, freschi e aromatici, degnissimi.
Questo bicchiere dalla cantina di S.Maria la Palma, un colosso da 700 ettari, è rubino scarico, riflesso scarlatto, ombre più scure. Leggero di trama, scarsamente incline a coagularsi, e assai dinamico sul vetro. Ha generose rimembranze di frutti rossi, freschi e sotto spirito, ciliege sopra tutto: più vago il cassis. Bella maschia e vitale la nota muschiosa, una incudine vellutata a metà tra vecchi legni umidi dimenticati in cantina e il lato nord delle pietre nel bosco. E in termine un rialzo etereo, sfuggente.
Lindo e presente l'attacco del sorso, che prende subito con abbraccio generoso. Caldo l'inciso anche oltre il tenore alcoolico, con le parti dure particolarmente morbide a comporsi in giustapposizione; pastoso il mezzo che conduce ad una seconda parte non priva di qualche asperità, di qualche curiosa inziccatura tra il ventre largo e dolce e i bordi più schietti. Avvertibili e leggeri i tannini in chiusura, lunghi.
*le informazioni in merito raccolte in rete evidentemente erano fallaci: fabio nei commenti spiega meglio che non sono la stessa cosa.