Terracina, basso Lazio, the nowhere land del vino. Eppure, che ne sapete. Anzi: che ne sappiamo. Perché qui c’è la solita storia dei Romani che portarono la vite muschiata, l’uva che sa di muschio. Il moscato, ‘uno dei pochi veri grandi vitigni del mondo’, secondo Jancis Robinson, ‘perché uno dei pochi vitigni che danno vini che sanno davvero di uva’.
A Canelli, in Piemonte, a Pantelleria, in Sicilia, quello sì. Ma a Terracina, nel basso Lazio, the nowhere land del vino, chi lo sapeva.
Eppure, il mix di terreno calcareo, mitezza del clima, di una vinificazione - quella di questa Cantina Sant’Andrea - tirata a lucido ma che mantiene spontaneità danno un risultato forse unico. Con una sosta sulle bucce durata quel tanto per dare qualche nota di birra e biscotti che amplifica lo straordinario bagaglio aromatico del vitigno (agrumi, erbe aromatiche, eccetera), senza scadere in rusticità.
Il piccolo miracolo al palato, dove quasi tutti i Moscati secchi dei climi mediterranei sgomitano di alcol: qui tenuto a bada dal grasso e dall’amarognolo ostricoso. Finale sapido ma non succoso, anzi asciutto.
Il tutto per meno di 8 € in bottiglia.
Con una avvertenza: con le crudità di mare rischierete di cadere dalla sedia. Bevetelo freddo. L’ignoranza rischia di farmi scrivere una fandonia, ma potrebbe addirittura migliorare.