Ortrugo è uno di quei vini contemporanei e antichi nello stesso tempo. Qui da sempre - dove per "qui" si intende sui colli piacentini - ma usato sempre di taglio o nei mischioni. Solo recentemente, in termini storici, è stato vinificato in purezza conoscendo subito un successo trasversale, sia nella versione frizzante che in quella, un po' più austera, ferma.
Villa Tavernago, in biologico, lavora il suo Otrugo in solo acciaio, inclusa la presa di spuma che avviene in pressione nelle autoclavi. Ne risulta un vino cristallino, agile, semplice con i suoi 11 gradi, pronto fin da subito. La scelta qualificante in questa bottiglia è la rinuncia ai solfiti aggiunti.
Il Podere Visconti ha brividi verdognoli, subito copiati dal profumo freddo e vivace: tra i frutti gialli indietro di maturazione, gli agrumi, la bibita al gusto di cedro fortemente addizionata di anidride carbonica s'insinua un sottile sintomo di menta, e poi di confetto.
Il sorso è altrettanto nervoso: vero, percepisci un momento più dolce nelle prima parte del sorso, ma poi si innescano reazioni vertebrate che trascinano verso il finale rapidamente ma con brillantezza, secco e acido sulla chiusura.
Bicchiere non banale, eppure tipico.