Due-ettari-due, questa parcella di Nebbiolo, tirata a 45 q.li per ettaro. Niente.
La raccolta ottobrina conchiude nel bicchiere una signorile severità e una generosa forza. Ha bisogno del fresco della cantina per varcare al soglia alcoolica, imponente ben oltre la targa [13.5°].
Il naso - riportato a temperatura umana - è franco e composto. Ha vigore e muscolo, senza tracimare in bollenze ormonate. Anzi, conservando un certo sussiego, una certa ritta postura. Il goudron, la spezia, lo spirito conservano gran comunicativa, ragalando profondità. Il frutto: segreto, come le cose preziose.
Il sorso è sincero. Abbocca deciso, puntuto e determinato, diretto verso un centro alto, impettito. Formidabile sequenza di coerenze, la parte mediana dell'assaggio è imperiosa, senza essere stentorea. Solo verso la fine troverai note tenorili, con tannini appena gridati poco prima della chiusura. Che non è breve, ma declina improvvisamente, per resistere poi a lungo ai bordi del palato.
Bicchiere anche sensoriale, molto sensibile alla temperatura: fumigante a 20° diventa seducente a 16. Da bere con attenzione.