Buoso prosegue la sua strada convintamente localistica, valorizzando le caratteristiche peculiari dei vini della pianura veneta e i vitigni che allignano da quelle parte in serena e temeraria continuità. Ecco l'ispido Refosco.
Tre anni e non sentirli: il colore profondissimo, testardamente viola, solo sul bordo luminescente lascia trasparire una intenzione purpurea, a fronte di un cuore sanguigno e impervio alla luce.
Reboante la dimensione erbacea, che impregna l'aroma schietto e nervoso di questo bicchiere: gambo e graspo che attecchiscono al di sopra dei ricordi di frutta e di caffè in polvere, in fondo in fondo.
Piacerà a chi ama le emozioni rustiche e rurali, questo assaggio piccante nel mezzo, liscio all'attacco e quasi tagliente al finale: robusto anche senza la botta alcoolica, ferma a 12.5 gradi che si stagliano generosamente. Pericolosamente bevibile, dissetante, abbastanza capriccioso da non essere scambiato per un vino facile, regala il meglio di sè nella seconda parte del sorso che di arrampica sul palato convergendo verso un finale non lunghissimo, ma fresco come le brezze dei grandi orizzonti, l'inverno.