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Montepulciano

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Pubblicato il 16.04.2021

STORIA

Nel ricco panorama dei vini italiani talvolta bisogna districarsi tra nomi simili e sinonimie: il caso del Montepulciano è forse il più eclatante. Infatti il Montepulciano è un vitigno, tipico dell’Abruzzo, dove dà il nome a una DOC (Denominazione di Origine Controllata) dai grandi numeri: il Montepulciano d’Abruzzo, che è la varietà di cui parleremo. 

Montepulciano è però anche il nome di un bel paese in provincia di Siena, dove si produce un vino eccellente, il Nobile di Montepulciano DOCG, ma nella cui produzione il vitigno Montepulciano non c’entra nulla; infatti si produce a partire dal Sangiovese, in purezza o con il contributo minoritario di altri vitigni

Non c’è soluzione, nessuno dei due territori vuole rinunciare a un nome che fa parte della propria storia. In questa diatriba si coglie una questione per così dire dottrinale su cosa rappresenta una denominazione di origine: come dice la parola stessa (origine) a prevalere dovrebbe essere il luogo, che è per sua natura inamovibile e non riproducibile, mentre il vitigno, almeno in teoria, si può piantare ovunque. Ma ci sono vitigni, ed è il caso del Montepulciano d’Abruzzo, il cui legame con un territorio è talmente forte e consolidato da divenire esso stesso un componente irrinunciabile dell’identità di un terroir.

L’unica prerogativa che i Toscani hanno ottenuto è che, oltre ai poliziani (così si chiamano gli abitanti del comune toscano di Montepulciano) solo l’Abruzzo possa usare il nome Montepulciano in una denominazione geografica protetta, sebbene il vitigno sia coltivato anche in altre regioni. 

Montepulciano

TERRITORIO

Il Montepulciano è diffuso anche in Molise, nelle province marchigiane di Ascoli Piceno e Ancona, e in Puglia

Il connubio tra Montepulciano e Abruzzo è una specie di relazione monogama, visto che, contrariamente a quanto accade in tutte le altre regioni, in Abruzzo, tra le varietà a uva nera, si coltiva quasi esclusivamente questa. Con circa 20.000 ettari il Montepulciano rappresenta oltre la metà dell’intero patrimonio viticolo regionale (costituito per la restante parte, di circa 15.000 ettari, da uve bianche). 

Si ritiene che il vitigno sia originario dell’area appenninica: all’inizio del ventesimo secolo la viticoltura abruzzese era quasi tutta concentrata nell’aquilano, mentre nel corso del secolo si è progressivamente spostata a est, verso le colline, fino alla fascia sub-costiera

Di recente si osserva un ritorno alla viticoltura appenninica, favorito dal riscaldamento climatico. Diverse cantine di prestigio hanno realizzato nuovi impianti sopra i 400 metri. 

Va detto che l’Abruzzo ha un clima particolare: ospita le montagne più alte della catena appenninica ed è esposto ai venti boreali del corridoio balcanico. Sebbene si trovi al centro della penisola, e d’estate possa offrire giornate molto calde, non è raro che d’inverno la neve imbianchi le spiagge. È una regione di frontiera tra il Nord e il Sud, come attesta la vegetazione spontanea, e molto diversificata al suo interno, visto che in quaranta chilometri si passa dalla spiaggia a sfiorare i tremila metri.

Montepulciano

TIPOLOGIE

Montepulciano d’Abruzzo è una denominazione che copre tutta la regione, poi c’è la DOCG Colline Teramane, sempre con il nome Montepulciano d’Abruzzo in etichetta a seguire, che è riservata appunto alla provincia di Teramo.

La tipologia Riserva prevede due anni di invecchiamento. Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino diffuso e apprezzato in Italia e all’estero, molto presente anche nella grande distribuzione, con una gamma di prezzi ampia. L’Abruzzo è una terra generosa e il Montepulciano vi si trova perfettamente a suo agio: questo spiega l’ottimo rapporto qualità-prezzo che in genere ha questo vino. Ma dal vino quotidiano all’alta gamma tutti i segmenti sono coperti: le cantine che lavorano con selezioni accurate e una viticoltura orientata all’alta qualità raggiungono risultati di assoluta eccellenza, soprattutto nella tipologia Riserva. 

Oltre alla vinificazione in rosso, è tradizionale quella in rosato, da cui deriva l’ottimo Cerasuolo d’Abruzzo.

Montepulciano

ASPETTO, ODORE, SAPORE

Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino ricco, corposo, dal colore rubino cupo e dai profumi di frutti maturi come la ciliegia nera. Non per nulla è stato per decenni utilizzato nel Nord Italia e in Francia per il taglio, come miglioratore di vini di poca struttura. Questo movimento di cisterne non è mai finito del tutto, ma dagli anni ’70-’80 in poi, con l’avvento della DOC, si è molto ridimensionato, sia perché i vini del Nord sono diventati più corposi, sia perché gli abruzzesi si sono meglio attrezzati per imbottigliare e commercializzare il loro vino. 

Malgrado la sua ricchezza e concentrazione, e l’ottima dotazione di tannini, è un vino dalla beva piacevole, equilibrato, non pesante, che si sposa bene con il cibo

Montepulciano

ABBINAMENTI A TAVOLA

Senza dubbio il miglior abbinamento è con le carni rosse, con i salumi, con la pasta al ragù di carne, come ad esempio la saporita gramigna alla salsiccia. Il matrimonio che batte tutti è con le carni ovine rappresentate al meglio dal classico agnello al forno con patate, di tradizione pasquale ma adatto anche a un più comune pranzo della domenica. Per accompagnare gli arrosticini abruzzesi di pecora non c’è altro vino che possa competere. 

Il Montepulciano è ottimo anche con i formaggi stagionati, soprattutto se di pecora. Non a caso, all’ombra del Gran Sasso e della Maiella, lungo i tratturi (ampi sentieri erbosi) della transumanza che portano al mare, la viticoltura e la pastorizia si incontrano da secoli. Senza dimenticare il terzo protagonista del paesaggio, l’olivo.


a cura di Maurizio Gily, agronomo ed esperto di enologia
 

Si ringrazia per le immagini il Consorzio di Tutela dei Vini d'Abruzzo.
 

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