Torno a scrivere, e con piacere, della Fratelli Rabino di Santa Vittoria d’Alba, azienda familiare creata da Tommaso Rabino con la moglie Maria e oggi condotta da Andrea Rabino, enologo, con la moglie Annalisa, azienda agricola produttrice (ne ho parlato l’anno scorso) di ottimi Langhe Favorita e Roero Arneis, nonché Moscato d’Asti, Nebbiolo d’Alba, Roero e Barbera d’Alba, da vigne ubicate nei Comuni di Santa Vittoria d'Alba e Monticello d'Alba, ovvero in terra roerina, dopo aver casualmente scoperto in una rassegna di vini rosati che si è recentemente svolta sul Garda bresciano che anche loro, cosa che ignoravo, e che non figura nemmeno
nella pagina internet dedicata ai loro vini, producono un rosato. E ovviamente come ormai parecchi produttori attivi nelle zone di produzione di questo vitigno grande e difficile, hanno scelto il Nebbiolo come base del loro vino.
Come mi hanno raccontato anche che la sede della loro azienda, la Cascina Valle Spinzo, ha origini antiche, perché fu bene di proprietà dei Visconti fino al 1700 ed in seguito l'azienda fu acquistata da casa Savoia e gestita direttamente fino al 1907, quando la famiglia ne acquistò una parte dalla quale è nata l'attuale realtà aziendale, che comprende anche un agriturismo; il loro rosato, chiamato Porporino, nacque pensando ai piatti, soprattutto a base di funghi, preparati da un loro amico ristoratore in alta Val Polcevera.
E disponendo di Nebbiolo posto su terreno sabbioso di medio impasto hanno pensato bene di utilizzarlo per il loro rosé, raccogliendo le uve in anticipo rispetto a quelle destinate a Nebbiolo d’Alba e Roero, per preservarne la fresca acidità, e lasciandolo macerare sulle bucce poche ore, due-tre massimo, con estrazione di profumi molto intensi, meno alcool meno tannini meno colore.
Svinatura e fermentazione in acciaio a temperatura controllata e nessun passaggio in legno. Il risultato è un vino piacevolissimo, da abbinare a piatti leggeri, ad antipasti freddi, anche a base di pesce, salumi, vitello tonnato, peperoni ripieni, che per certi versi ricorda un Nebbiolo molto giovane, con i suoi profumi fruttati che richiamano l’amarena ed i piccoli frutti rossi di bosco.
Anche il colore piuttosto intenso, un rubino granato brillante, molto luminoso e pieno di riflessi, è quello di un Nebbiolo in giovane età, ma il naso, pur intensamente nebbioloso, sviluppa un carattere personale, con note di agrumi e pesca bianca, accenni floreali, una vena che richiama la nocciola, che ha densità, calore, pienezza. E così la bocca, che pur mantenendo la freschezza, l’immediatezza, la piacevolezza di un rosato, non può nascondere l’origine nebbiolesca, così piena, succosa, rotonda e dotata di una “ciccia” fruttata, di una componente tannica, di una struttura da rosato importante.
Che potrete tranquillamente abbinare, servendolo fresco, anche a piatti più importanti a base di carne, come ad esempio un roast-beef, o un carpaccio.