Alain Ducasse
È alla testa di un impero gastronomico. Si batte per una cucina naturale, fatta di equilibrio e rispetto. Il più celebre fra gli chef francesi viventi è ossessionato dalla cura dei dettagli. Colleziona bauli, adora l’hot dog consumato a Manhattan e vive con una certa fretta...
La formazione
Ducasse, decide di chiamare Alain Chapel, ottiene un appuntamento e l'assunzione. Chapel gioca un ruolo ancora più centrale per il giovane aquitano che lo riconoscerà in futuro come suo maestro. Un'esperienza di cui scrive:
“Rigore, gusto ed eccellenza erano le parole d’ordine di questa cucina ultracontemporanea che mi ha segnato” (da Best of Alain Ducasse)
Nel 1979 durante una breve esperienza in Inghilterra viene chiamato da Roger Vergé all’Amandier, a Mougins. Alain accetta e qui scopre quella che sarà una grande fonte di ispirazione: la cucina mediterranea nella sua declinazione provenzale. Da questo momento l’utilizzo di ortaggi, olio d’oliva, di metodi di cottura semplici e il rispetto per gli ingredienti sono temi di riflessione per Alain e da qui in poi ricorreranno con frequenza nel suo pensiero. Il Mediterraneo entra nella sua vita e nella sua cucina.
All’Amandier conquista la sua prima stella Michelin.
Lo sbarco a Monaco
Ducasse coglie la sfida, chiama Franck Cerutti, con lui a La Terrasse, e serve a palazzo la cucina contadina, i piatti comuni della tradizione con rispetto per le stagioni e per i prodotti del territorio. Nel 1990, 33 mesi dopo aver assunto l’incarico, Alain Ducasse a 33 anni, ottiene le prime 3 stelle Michelin.
Nel 1987, tra i piatti in menu a Le Louis XV, Ducasse propone le verdure dell’orto al tartufo nero cotte a fuoco lento. “In molti hanno considerato questo piatto, a loro avviso troppo umile” ricorderà, “una vera provocazione. Dal canto mio, tutto ciò che esalta la qualità del prodotto produce una buona cucina, mentre tutto ciò che la maschera, in realtà la sminuisce” (da Best of Alain Ducasse).
L’incontro con Monaco è fondante nella vita di Ducasse, quanto quello con la cucina Mediterranea. Potremmo dire anche ‘magico’ come scrive lo stesso chef nell’introduzione alla sua guida “Su questa piccola Rocca tra la Francia e l’Italia ho concentrato tutte le Riviere della mia vita” (da La mia Costa Azzurra).
Nel 2008 Alberto di Monaco conferirà ad Alain Ducasse la nazionalità monegasca.
Da Parigi tutte le principali tappe della vita di Ducasse
Cinque anni dopo trasferisce il ristorante parigino al Plaza Athénée Hotel e sempre nel 2000 apre il suo primo ristorante a New York: Alain Ducasse at the Essex House.
Sono molti i momenti da ricordare della vita di Ducasse, riconoscimenti, attività imprenditoriali, pubblicazioni e nuove aperture. In elenco alcuni fra i importanti:
2004 riceve l’onorificenza di Cavaliere della Legion d’Onore da Jacques Chirac e approda in Asia aprendo a Tokyo il Beige
2006 conquista la Tour Eiffel dove gestisce il ristorante Jules Vernes
2007 ha inizio la sua attività formativa, prima con l'École Nationale Supérieure de Pâtisserie d'Yssingeaux poi con l’École de cuisine Alain Ducasse a Parigi e con il Centre de Formation d'Alain Ducasse poco fuori Parigi
2010 con le 3 stelle Michelin a Londra al ristorante Alain Ducasse del Dorchester conquista il primato di chef che gestisce contemporaneamente 3 ristoranti con 3 stelle
2013 nasce una nuova avventura Le Chocolat de Alain Ducasse destinata, ancora una volta, all’espansione e al successo.
2017 prende avvio il progetto Musiam, per affiancare una gastronomia naturale e semplice all'esperienza museale. 40 musei tra cui il Louvre, il Musée d’Orsay, il Musée de l’Orangerie, il Musée du Quai Branly, il Musée Rodin, il Grand Palais, Château de Versailles e la Bibliothèque nationale de France propongono agli avventori l'offerta di DUCASSE Culture.
Non solo trionfi e successi nella vita del grande chef francese, ricordiamo che nel 2007 fu costretto a chiudere il suo ristorante basco. Benché avesse portato la sua cucina ovunque, fin nello spazio, l'impresa di gestire un ristorante a Ostape, a Bidarray, non gli riesce. L'ETA, organizzazione terroristica basca, sembrò risentirsi per alcune dichiarazioni dello chef sulla cucina tradizionale. Dopo una serie di attentati Alain è costretto a chiudere il suo locale. The Guardian riporta che dopo il ritiro dello chef dai territori baschi, Batasuna, partito politico considerato vicino all'ETA, ha dichiarato "The withdrawal of Alain Ducasse should be an example to all other speculators who pillage and folklorise the Basque country with their tourism projects.
L'incidente aereo
Il 9 agosto 1984 Ducasse è l’unico sopravvissuto fra i viaggiatori a bordo del volo che si schianta contro la montagna. La descrizione, lucida e viva, si chiude con una domanda senza risposta: perché è il solo a salvarsi? E forse, come ipotizza Regouby, questo episodio spiega il suo potente desiderio di gustarsi il mondo.
È proprio durante il lungo percorso di guarigione, tredici operazioni e quattro anni, Alain ‘cucina mentalmente’, porta comunque avanti il progetto del Byblos e impara quelle che sembrano essere le linee guida che lo conducono al successo. In questo periodo di limitazione fisica comprende che si può gestire una cucina senza essere sempre presenti, che occorre delegare, insegnare e fidarsi.
L' episodio, ad investigare la vita del celebre chef aquitano, tanto ha contato nel suo costante potente richiamo alla vita e al fare. Ducasse diventerà un vessillo dell’alta cucina francese, con una forte influenza su un’intera generazione di chef, inserendosi nel gota dei grandi accanto, fra gli altri, a Bocuse e Marchesi.
L'impero Ducasse
Una rivoluzione in marcia
Curiosità
Nel 2006 Ducasse sembra voler puntare alle stelle del firmamento ideando un menu di 13 portate per la Stazione Spaziale Internazionale.
Sarà affidato a Ducasse, di adozione monegasca, il compito di predisporre il banchetto di nozze di Alberto di Monaco e Charlene Wittstock nel 2011. In menu verdure dell'orto del Principe e pesce locale secondo i principi dello chef, si scrisse che l'unica eccezione fosse del vino sudafricano per omaggiare la sposa.
In occasione dei 25 anni del Louis XV, nel 2012, si celebrò la ricorrenza con una festa che vide la venuta a Monaco di 240 chef con 300 stelle Michelin provenienti da 27 paesi. Solo Ducasse poteva organizzare un evento tanto importante, presenti tutti ma proprio tutti gli chef più importanti al mondo. Dal suo grande fan René Redzepi (allora miglior ristorante al mondo), agli allievi ai rivali. Il New York Times commentò l'evento in An anniversay party for a man and his restaurant.
Libri
Ducasse, Alain. Il grande libro di cucina di Alain Ducasse. Pesce. Firenze, Giunti, 2010
--------- J'aime Paris. La mia Parigi del gusto in 200 indirizzi. Milano, L’Ippocampo, 2011
--------- La mia Costa Azzurra in 170 indirizzi. Milano, L’Ippocampo, 2013
---------Ducasse bebè. 100 ricette semplici, sane e buone dai 6 mesi ai 3 anni. Milano, L’Ippocampo, 2013
---------Pâte à choux facile. Paris, Ducasse Edition, 2013. Edizione per Kindle con audio/video
---------Nature. 190 ricette semplici, sane e buone. Milano, L’Ippocampo, 2014
---------J'Aime London. London, Hardie Grant Books, 2014
---------Naturalité. Paris, Ducasse Edition, 2015
---------Best of Alain Ducasse. Firenze, Giunti, 2015
---------Alain Ducasse's New York: 100 Gourmet Addresses. Universe Pub, 2016
---------Il grande libro di cucina di Alain Ducasse. Dessert. Firenze, Giunti, 2017
---------Mangiare è un atto civico. Segrate, Einaudi, 2018
---------Il grande libro di cucina di Alain Ducasse. Carne. Firenze, Giunti, 2018
---------Cooking School: Mastering Classic and Modern French Cuisine. New York, Rizzoli Intl Pubns, 2018
Ducasse, Alain; Ferreux-maeght, Angele; Meder, Romain. Fêtes végétales. Paris, Ducasse Edition, 2018