Marco Pierre White
È stato il primo chef rockstar, l’enfant terrible dell’alta cucina, con capelli lunghi, sguardo tenebroso e sigaretta in bocca. Ma anche il primo chef inglese a guadagnare tre stelle Michelin, a soli 33 anni.
A trasmettergli l’interesse e la curiosità nei confronti del mondo della cucina è il padre, Frank, anch’egli cuoco (e figlio a sua volta di cuoco). La madre, Maria Rosa, di origini italiane, è morta per un’improvvisa emorragia celebrare quando Marco ha solo 6 anni. Una perdita che lo segna per tutta la vita. A 12-13 anni arrivano i primi lavoretti, dalla consegna di latte e giornali al cuddy nei campi da golf.
Il debutto in una cucina è nel 1978, quando a 17 anni decide di lasciare la scuola senza sostenere l’esame finale e trovare lavoro come apprendista cuoco all’Hotel St George di Harrogate, su consiglio del padre. Poco dopo il suo trasferimento all’albergo, il padre si risposa: i due non si sentiranno più per i 13 anni seguenti. Questa voglia di riscatto, sia sociale che personale, dà inizio alla sua ascesa: da adolescente poverissimo dei sobborghi, senza una famiglia a supportarlo, Marco diventa in poco tempo chef pluristellato, imprenditore di successo, proprietario di ristoranti in società con attori e artisti del calibro di Michael Cane e Damian Hirst.
La gavetta nei ristoranti stellati, alla conquista di Londra
A 19 anni, nel 1981, fa parte della brigata di un altro ristorante, ma questa volta a Londra: si tratta del Gavroche: due stelle Michelin. È mentre lavora qui che entra in contatto con una delle scene più creative, dinamiche e cool della città: il quartiere di Chelsea con la sua leggendaria King’s Road, che pullula di boutique, caffè, locali e pub alla moda frequentati da attori, musicisti, giovani aristocratici alla ricerca di trasgressione. Ne rimane affascinato: Londra lo rapisce e, a differenza di altri aspiranti chef, non viaggerà per il mondo a carpire i segreti dei maestri, ma resterà a Londra, pronto a cogliere le opportunità di una metropoli in fermento. Tramite diverse conoscenze nell’ambiente della ristorazione a 24 anni è co-proprietario e chef del suo primo ristorante: si tratta dell’Harveys, che da modesto pub inizia a servire cucina francese rivisitata e diventa punto di riferimento del jet set londinese. Tanto che anche Marco Pierre White diventa una celeb: nel 1987 vince la prima stella Michelin, nel 1988 la seconda e nel 1994 la terza. A soli 33 anni, quindi, raggiunge uno dei più importanti traguardi per uno chef, conquistando non solo il titolo di primo inglese ad aver fatto l’impresa, ma anche il più giovane.
Tra alta cucina e risse
Il libro White Heat: gli chef diventano dei sex symbol
Da quel momento, l’immaginario collettivo sugli chef cambia. In che modo? Bastano queste parole di Anthony Bourdain - altro celebre “uomo contro” scomparso nel 2018 - scritte in occasione dei 25 anni dall’uscita del libro per capirlo: “I nostri modelli di riferimento, chi eccelleva nel nostro mestiere, erano generalmente dei tipi francesi e grassocci, molti dei quali più grandi di noi, con nessuno dei quali avremmo mai pensato di uscire. La maggior parte di loro viveva in una terra straniera, lontana, dove si parlava un'altra lingua. Marco Pierre White ha dato a tutti noi una voce, una speranza, un nuovo modello. Non eravamo più soli al mondo, una minoranza disprezzata, sottopagata, che puzzava di aglio e salmone. Presto, le persone si sarebbero interessate a noi. Alla fine, avrebbero anche voluto portarci a letto e vantarsene con gli amici. Questo libro ci ha dato potere”. What else?
L’addio alle cucine e la vita da imprenditore nella ristorazione
La carriera televisiva
Vita privata
Libri
- Pierre White, Marco, The Mirabelle Cookbook, Ebury Publishing, 1999
- Pierre White, Marco, Marco Pierre White's Great British Feast: Over 100 Delicious Recipes From A Great British Chef, Orion Publishing Co, 2008
- Pierre White, Marco, White Heat, scritto con Carlos Clarke, Mitchell Beazley Publisher, ultima edizione 2015
- Pierre White, Marco, The devil in the kitchen. La vita dannata di uno chef stellato, Firenze, Giunti Editore, ultima edizione 2019