Thomas Keller
L’unico chef americano ad avere tre stelle Michelin in due ristoranti. Dalla prima metà degli anni 90, è ambasciatore della cucina francese dalla California a New York: da costa a costa con la stessa impostazione attenta al lusso, all’eleganza, alla raffinatezza dei gusti.
Vita e inizi di carriera: l'educazione francese
Un’estate viene notato da Roland Henin, francese di nascita e Master Chef in Usa: questi gli fa preparare i pasti per lo staff nel suo Dunes Club, e gli insegna i rudimenti della cucina francese. Da lì Keller cambia vari posti in Florida, riuscendo a farsi le ossa in situazioni molto diverse: nel piccolo ristorante francese La Rive a Catskill, stato di New York, per esempio, ha carta bianca dai proprietari e sviluppa tecniche di affumicatura, intreccia rapporti con gli allevatori, affina le conoscenze sulla cottura delle interiora.
Si sposta poi a New York e nel 1983 a Parigi, dove lavora in vari ristoranti stellati come il Guy Savoy and il Taillevent. Torna in America e nel 1986 apre il suo primo ristorante, Rakel, che grazie a cucina francese di alta classe attira una clientela di grandi finanzieri di Wall Street; ma quando la borsa va in crisi a fine anni '80, Keller, piuttosto che ridurre prezzi e qualità, fa i bagagli e torna in California, a fare l’executive chef al Checkers Hotel di Los Angeles.
Dalla French Laundry al successo
Il locale è comunque aperto e porta avanti una cucina “temporanea”, costruita con quattro grandi container: ma nel passaggio dalla vecchia alla provvisoria, per non lasciare lo staff a casa Keller ha aperto un ristorante pop-up, Ad Lib, al Silverado Resort & Spa. Pop-up per modo di dire, perché doveva durare 3 mesi e invece è rimasto aperto per 9, tale è stato il successo.
Un bistro tutto per sé
Antipasti da 100 dollari (tasse e mance obbligatorie escluse), fa notare una recensione (del TAK Room, una delle aperture più recenti) sul magazine online Eater, che rimarca l’approccio esclusivo e un po’ classista: “Quello tra i piatti principali che costa solo 100 dollari funziona non tanto come una barriera psicologica che i clienti devono superare, quanto come un test sul reddito”. Insomma, se hai bisogno di guardare i prezzi sul menu, vuol dire che non puoi permettertelo.
La guida Dining France lo inserisce tra i migliori 10 ristoranti francesi fuori dalla Francia, e lo definisce addirittura come “l’apertura più significativa a New York dopo il ristorante del padiglione francese all’Expo del 1939”.
Tra i piatti: mini cono gelato con tartare di salmone, cipolla rossa dolce e crème fraîche; purè caldo di sedano rapa con castagne brasate e tartufo nero; zuppa di zucca provenzale speziata con dumpling al burro noisette; e ci siamo fermati agli antipasti.
Messico e family: da Ad Hoc a La Calenda
I libri di Thomas Keller, e i film
Thomas Keller è stato consulente per vari film: innanzitutto Spanglish, pellicola per la quale ha ideato una versione del “sandwich perfetto” (il classico bacon-lattuga-pomodoro) con l’aggiunta di uovo fritto; e soprattutto ha insegnato a prepararlo al protagonista Adam Sandler. Da segnalare inoltre la collaborazione con la Pixar, per il famoso film animato Ratatouille, ambientato proprio nella cucina di un raffinato ristorante francese; per l'occasione Keller ha aperto le porte della sua cucina al produttore e ha poi ricreato la sua versione della ratatouille - una cottura light senza frittura né peperoni, con un impiattamento “a fisarmonica” - riprodotta nel film. Nella versione americana di Ratatouille Keller compare inoltre in un cameo dando la voce al padrone del ristorante; mentre in quella francese la piccola parte è affidata al collega chef Guy Savoy e in quella spagnola a Ferran Adrià.
Oltre la cucina
Nel 1992 ha creato una piccola azienda, chiamata EVO, che distribuisce olio di Provenza e aceto di vino rosso. Più avanti, ha firmato una linea di porcellane di Limoges chiamata Hommage Point, e una linea di coltelli da cucina prodotti da MAC. Dal 2003 nel suo feudo nella Napa Valley c’è anche un negozio che vende attrezzi da cucina e accessori vari: come in una maison di haute couture, le collezioni cambiano di stagione in stagione.
Keller è presidente della squadra statunitense che partecipa al Bocuse d’Or, e l’ha allenata per varie edizioni della competizione.
La versione della cameriera
Tra le altre cose, si apprende che al ristorante tutti i membri dello staff si chiamano tra di loro “chef” (un ottimo trucco per non doversi ricordare i nomi di decine di colleghi, come ha ironizzato il New York Times).
O anche, che i camerieri sono in grado di dire ai clienti “il nome della mucca che ha prodotto il latte” usato per il loro burro, ma anche di “andar fuori di corsa nel negozio all’angolo per comprare la Red Bull che l’ospite al tavolo ha chiesto”.