Come cucinare i cavoletti di Bruxelles: proprietà, usi, ricette e curiosità
Vi raccontiamo come cucinare i cavolini di Bruxelles: questi ortaggi invernali sono golosi e sempre più amati, oltre che versatili e facilissimi da preparare
All’aspetto ricordano delle piccole palline di un bel colore verde, fatte di foglioline avvolte le une sulle altre. Sodi e teneri al contempo, hanno un piacevole retrogusto amarognolo e si mangiano cotti, ma anche crudi, per fare il pieno di vitamine e antiossidanti.
Che siate alla ricerca di un contorno veloce per una cena improvvisata, o di un piatto più articolato con cui stupire i vostri commensali, qui troverete idee e spunti per prepararli al meglio!
I cavolini di Bruxelles: per prima cosa, bisogna pulirli…
La prima cosa da fare è tagliare il gambo con un coltellino appuntino ed eliminare le foglie esterne, quelle più scure e coriacee, fino a ottenere delle piccole sfere di un verde chiaro e brillante. Se avete intenzione di bollirli o di farli al vapore, potete incidere una piccola croce nella parte inferiore: in questo modo la cottura sarà più uniforme, e richiederà qualche minuto in meno.
Man mano che sono pronti, mettete a bagno i cavoletti puliti in una ciotola e poi sciacquateli più volte sotto l’acqua corrente, in modo da eliminare sporcizia e impurità.
Piccolo consiglio salvaspreco: non gettate le foglie esterne e i gambi che avete tagliato, ma lavateli con cura e poi cuoceteli con altri scarti vegetali. Otterrete un buon brodo di verdure o, frullando il tutto, una zuppa.
La cottura dei cavoletti: bolliti o al vapore…
Per gustarli nella maniera più naturale possibile, vi basterà condirli con un’emulsione di olio, sale, pepe e limone e servirli subito. Per un gusto più sapido, se vi piace, aggiungete anche un cucchiaino di salsa di soia!
… oppure cavolini in padella o al forno
In padella si rosolano con un filo d’olio, aglio e cipolla e poi, dopo la doratura, con l’aggiunta di un po’ di brodo vegetale. Al forno, ben conditi con olio, sale e pepe, richiedono circa 25-30 minuti a 180° per essere croccanti fuori e morbidi dentro (abbiate cura di girarli a metà cottura).
E per un’insalata di cavoletti di Bruxelles?
Una verdura, mille virtù
I cavolini vengono dal Nord… o no?
In ogni caso: sul mercato sono presenti per lo più da novembre a marzo, con un rincalzo continuo perché, non maturando tutti nello stesso momento, vengono raccolti con tempistiche differenti.
Ne esistono moltissime varietà, a seconda del clima, del terreno e del periodo dell’anno. I cosiddetti Nano maturano solitamente in autunno; hanno germogli piccoli e fitti, rotondi e dal sapore delicato.Se volete provarli crudi, questa potrebbe essere la scelta migliore. Perfection, invece, è il nome di una varietà ben nota anche in Italia, più tardiva e con germogli leggermente più grandi, dal gusto intenso. Particolarissima, e sempre più diffusa, è la varietà Churchill F1, caratterizzata da un gusto dolce e dall’assenza di note amare. Infine, per un originale tocco di colore, ecco i cavolini viola, come i Red Bull F1.
Contro l’amaro dei cavoletti…
La prima, e più facilmente percorribile, è quella già suggerita di sbollentare i cavoletti per almeno 3-5 minuti, prima di passare alla padella o al forno. Così facendo, il gusto si mitiga e le verdure diventano più digeribili.
La seconda prevede una nota di dolcezza: una volta cotti, potete caramellare i cavolini con zucchero o sciroppo d’acero, oppure abbinarli a noci pecan o uvetta, o ancora a mandorle e limoni.
La terza, invece, vira verso il salato, e prevede l’aggiunta di acciughe, oppure di pancetta, speck, bacon o guanciale. È questa la strada percorsa, fra l’altro, dal noto chef britannico Gordon Ramsay, che ha conquistato i palati con i suoi cavoletti di Bruxelles con bacon e castagne.
Cavoletti di Bruxelles: ricette per tutti i gusti!
Per continuare con le atmosfere d’Oriente, provate i cavolini arrosto conditi con una salsa a base di tahina e salsa di soia. C’è poi la versione del celeberrimo chef Yotam Ottolenghi che spopola sul web: lui li propone, insieme alle foglie di cavolo nero, su un letto di yogurt di soia, conditi con burro e cannella, castagne e cipolla, melograno e sciroppo d’acero.
Se invece preferite rimanere sul classico, potete provarli alla parmigiana oppure gratinati, con abbondante besciamella. In versione finger food, eccoli sotto forma di golosissimi involtini: arricchiti con dadini di würstel e groviera, poi avvolti in sottili fettine di pancetta e infine cotti nel burro aromatizzato con salvia e rosmarino.
I cavoletti di Bruxelles vengono spesso usati come contorno per carni bianche o rosse, saltate in padella o arrosto. Fedele a questa tradizione è lo chef stellato Gerhard Wieser, che in uno dei suoi piatti forte li accompagna a un petto d’oca confit con fondo di cottura di funghi. In tempi più recenti, hanno preso felicemente piede anche gli abbinamenti con pesce, molluschi e crostacei. Un esempio? Con gamberi rossi, cavolo cappuccio e lamponi, per Carlo Cracco; con totano alla brace e kumquat, per Andrea Berton.
Per una scelta vegetariana, assaggiateli in compagnia di piatti a base di uova, oppure con formaggicremosi, magari accompagnati da un bel trito di noci.
Speriamo che alcune di queste suggestioni possano arricchire la scelta di tutti coloro che dei cavolini di Bruxelles sono già fan. E chissà che non riescano anche a far cambiare idea ai più scettici!