Come cucinare il cavolo nero: proprietà, usi e ricette
Vi raccontiamo tutto quello che c'è da sapere sul cavolo nero, una verdura sempre più apprezzata. Versatile in cucina, è protagonista di piatti della tradizione, creativi e perfino da chef (stellati)!
Cavolo nero: l'ortaggio invernale tipico toscano
Un ortaggio dal sapore delicatamente amarognolo, che ben si presta alla preparazione di ricette semplici, ma anche di grande impatto: antipasti, primi, zuppe, secondi, contorni e pure pizze e focacce. Possiamo dire sia il meno conosciuto rispetto alle altre varietà di cavoli, ma in fase di grande rivalutazione. A giusta ragione: è un ottimo ingrediente. In tutti i sensi.
Proprietà del cavolo nero: è detox e antiossidante
E poi è detox, antiossidante e ipocalorico: non contiene grassi, apporta circa 49 calorie per 100 grammi di prodotto, ha proprietà decongestionanti, depurative, diuretiche, ed è pure un antinfiammatorio naturale. Per questo, durante i mesi invernali, è bene tuffarlo con altre verdure e legumi in una zuppa corroborante in caso di influenza, mal di gola, e raffreddore. Viene considerato come un toccasana per il sistema gastrointestinale: il suo contenuto di glutammina, favorisce il benessere della barriera intestinale.
Come si pulisce il cavolo nero
Come cucinare il cavolo nero: dalla ribollita ai burger veg
Partiamo dall’ABC delle ricette a base di cavolo nero: la ribollita. Per preparare questa ricetta tipica toscana, nella lista della spesa dobbiamo aggiungere: 1 mazzo di cavolo nero; 1 cavolo verza o un broccolo; fagioli cannellini; 2 patate piccole; 1 cipolla; 2 carote; 1 costa di sedano; 250 g di pane raffermo; 1 l di brodo vegetale; 1 pomodoro; olio extravergine d'oliva; sale; pepe nero. Chi volesse cimentarsi potrà seguire la nostra ricetta della Ribollita toscana semplice.
Bastano semplici mosse, e il cavolo nero può diventare una valida alternativa (anche più healthy) alle patatine o al pesto, buono per condire la pasta, ma anche da spalmare su tartine, crostini, o da accompagnare al pesce. Le chips di cavolo nero, conosciute anche con il nome inglese di kale chips, sono una ricetta di tendenza, da fare al forno, al posto delle classiche patatine del sacchetto. Volete mettere il figurone con gli amici?
Occorre solo fare un minimo di attenzione per non annerire le foglie che, una volta pulite e stese su carta forno, andranno spruzzate di olio evo, semi di sesamo e sale, e infornate in modalità ventilata a 180 gradi per 10 min. A questo punto si possono sgranocchiare così, oppure passare per qualche secondo nel mixer ed ottenere una polvere da usare come i grandi chef.
Il cavolo nero nei piatti degli chef
Ai Balzi Rossi di Imperia, chef Enrico Marmo (1 stella Michelin), nella carta invernale propone Tagliatelle di mais, estratto di cavolo nero, burro affumicato e canocchie: “Il burro affumicato si sposa alla perfezione con la leggera amarezza del cavolo nero e il piatto viene completato con il sapore aspro del limone e con quello dolce delle canocchie, che danno al piatto uno slancio notevole.” Il Pescatore è una delle due insegne gastronomiche del 5* Lusso Grand Hotel Fasano & Villa Principe di Gardone Riviera (BS) in cui è protagonista lo chef e pasticcere Pasquale Tozzi, grande amante di questo ortaggio per il suo sapore a metà tra il dolce e l’amaro. Anche in questo caso il binomio perfetto è con il pesce, un Rombo, cavolo nero, piselli e salsa al verjus.
E sulla pizza? Giacomo Devoto e Gianmarco Ferrandi delle Officine del Cibo a Sarzana hanno ideato ‘Che cavolo di pizza’, una pizza senza glutine (il cui impasto vanta un blend di grano saraceno, riso e riso Artemide, montato con albume), cotta a vapore, e con un topping a base di cavolo nero, rigorosamente coltivato nell’azienda agricola della Locanda de Banchieri di Chef Devoto (poco distante da Sarzana). Il cavolo nero toscano è stato lavorato nella sua completezza all’insegna del no waste. Del cavolo non si butta via niente: “Ho preparato ragù di cavolo nero, burro di cavolo arricchito da frutta secca, marinato il gambo, infine estratto di cavolo nero per aggiungere piccantezza e la foglia per donare croccantezza.”