Come cucinare le lenticchie: proprietà, usi e ricette
Vi raccontiamo il mondo delle lenticchie: ci sono quelle giganti di Altamura e quelle piccole e saporite di Castelluccio di Norcia, diventate un mito e simbolo di rinascita dopo il terremoto del 2016. E poi quelle gialle, quelle rosse decorticate fino alle minuscole e nere. Con un po' di fantasia sono innumerevoli le ricette che si possono creare con questo legume antichissimo.
Tutte le varietà, e i colori, delle lenticchie
Cucinare le lenticchie può dare molta soddisfazione anche perché ce ne sono di moltissime varietà; e se sono solo quattro le cultivar iscritte al Registro nazionale delle varietà (Elsa, Gaia, Itaca, Mirta), quelle che oggi vengono coltivate sul territorio nazionale sono delle tipologie (o meglio, ecotipi) che nel tempo si sono adattate all’ambiente locale, sviluppando caratteristiche peculiari. Abbiamo così lenticchie marroni, rosse, gialle, rosa, verdi e bionde. Molte di queste sono conosciute con il nome del luogo da cui provengono, come la rinomata lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, che vedremo più avanti in dettaglio.
Il ventaglio delle varietà continua con quelle nere di Leonforte, nell'entroterra siciliano dei Monti Erei, in provincia di Enna e con quelle di Capracotta nell'Alto Molise, chiamate miccole. E poi ci sono quelle rosse, definite le egiziane, spesso decorticate, cioè senza buccia.
La lenticchia di Castelluccio di Norcia, la più pregiata
Caratteristiche peculiari della lenticchia di Castelluccio? "Sono l'alta resistenza al freddo, e quindi ai parassiti, grazie al suo breve ciclo biologico, che va da fine Aprile (semina), appena il manto nevoso è completamente disciolto, a inizio agosto (raccolta), poi semi piccolissimi (circa 2 millimetri), gusto spiccato e colore screziato, dal verdognolo al marroncino chiaro". Il modo migliore per mangiarla? "Condita con sedano, olio, prezzemolo, uno spicchio d’aglio, sale", confermano sia Coccia che Perla. E per riconoscere che sia autentica? Guardate l’etichetta, infatti la lenticchia di Castelluccio non può essere venduta sfusa e spesso i semi sono spezzati proprio perché la trebbiattura avviene dopo l'asciugatura.
Lenticchia, simbolo di resilienza, oltre che di salute
Dove si coltivano le lenticchie
Oggi la lenticchia viene coltivata un po’ in tutto il mondo, con una superficie di circa 3,2 milioni di ettari e una conseguente produzione di circa 3 milioni di tonnellate. In Italia ci fermiamo a circa 3.000 ettari pari 1.140 tonnellate (pari allo 0,03% della produzione mondiale), localizzati in collina e montagna, per lo più in Sicilia, seguita da Calabria, Umbria e Lazio. Alle nostre latitudini la lenticchia viene coltivata, salvo eccezioni come quella di Castelluccio, in autunno, tra fine ottobre e primi di novembre, per essere raccolta in estate.
La produzione italiana è insufficiente a coprire il fabbisogno nazionale, tanto che si stima che circa il 90% delle lenticchie consumate siano di origine straniera, benché agli inizi del 1900 l'Italia fosse il maggior paese produttore di lenticchia del bacino mediterraneo. Importiamo circa 20 mila tonnellate di semi di lenticchia all'anno. I paesi maggiori produttori sono Turchia (per più del 60%), India, Canada e USA, seguiti da Marocco ed Etiopia. In Europa la lenticchia è coltivata in Spagna, Francia e Bulgaria.
Tuttavia in Italia la lenticchia è una coltura di antica tradizione nel centro-sud e nelle isole con un ruolo importante per lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile, come si sottolinea nell'interessante monografia "Cece e Lenticchia" (della collana Edagricole “Tecnica & Pratica”), in quanto arricchisce il terreno di azoto, è fonte di proteine a basso costo per il bestiame, oltre che per l'uomo e valorizza aree marginali. Inoltre nella rotazione, le leguminose occupano il posto delle colture da rinnovo, migliorando la fertilità del terreno, e sono adatte a condizioni di aridità.
Proprietà nutrizionali
Grazie alle loro caratteristiche nutritive sono particolarmente adatte a stili di alimentazione vegetariana e vegana, in quanto fonti proteiche vegetali alternative alla carne.
Hanno numerosi benefici per la salute: aiutano a contenere il livello di colesterolo e dell'indice gicemico, migliorano il tono muscolare ed energetico e ricerche hanno dimostrato il loro ruolo attivo nella prevenzione del cancro al colon. Unico neo: sono sconsigliate a chi soffre di gotta, ulcera, colite e vanno consumate sempre cotte. E meglio non abusarne però, perché le lenticchie sono molto caloriche: 100 grammi apportano 291 kcal.
Come scegliere e conservare le lenticchie
Quando si acquistano i legumi secchi è bene controllare che il prodotto non sia contaminato da parassiti, facendo attenzione alla superficie che deve essere priva di fori. Controllate l'origine e la data di raccolta e abbiate cura di consumare il prodotto entro un anno. Se avete poco tempo, optate per le confezioni di lenticchie decorticate, che non necessitano di ammollo. Nel caso di semi germogliati devono essere di colore vivo e sodi, stesse caratteristiche da ricercare nei semi secchi o freschi.
Se acquistate lenticchie lessate in scatola controllate che il contenitore non presenti rigonfiamenti o ammaccature. Pratiche alleate quando il tempo per l'ammollo non c'è, preferite quelle che contengono come ingredienti di conservazione solo l'acqua di cottura e il sale e sciacquatele bene prima di consumarle. Quelle secche o in scatola si trovano tutto l'anno, mentre le lenticchie fresche si trovano solamente nel periodo estivo.
Come per altri legumi vale la regola di conservazione lontano dall'umidità, e, se sono sfuse, chiudete le lenticchie in un contenitore di vetro, in un luogo fresco, asciutto e buio.
Come consumare le lenticchie
Ammollo sì o no prima della cottura? I pareri sono discordanti: c'è chi sostiene che le lenticche, ad esclusione di quelle decorticate, vadano tenute in ammollo da 4 a 12 ore in acqua tiepida, eventualmente addizionata con del bicarbonato di sodio, e poi ben risciacquate. Anche se il semplice ammollo causa la perdita di sostanze nutritive. In realtà, solo le lenticchie a buccia spessa devono essere tenute in ammollo prima di essere cucinate per un tempo di cottura che varia a seconda della varietà. Il sale si aggiunge a fine cottura.
Molto versatili, le lenticchie si prestano come ingrediente per antipasti, zuppe, minestre, primi e contorni. Consumate calde o tiepide, generalmente lessate, finiscono anche in vellutate, stufati e perfino risotti, ma possono essere utilizzate anche per preparare nutrienti polpettine vegetariane e condimenti, come il ragù, alternativa vegana a quello classico di carne. Da fare con le lenticchie verdi piccole, tipo quelle di Castelluccio.
Sappiate che i germogli di lenticchia non sono da trascurare per il loro alto valore nutrizionale e si possono ottenere anche a casa: infatti dopo un ammollo di circa 12 ore le lenticchie germogliano nell'arco di due-cinque giorni poste in un'apposita vaschetta o germogliatore. I germogli vanno conservati in frigorifero e consumati, prima che spuntino le foglie, crudi in insalate o bruschette o leggermente cotti a vapore. C'è poi la farina di lenticchie, ricavata dalla macinatura dei semi maturi ed essiccati ma non decorticati, di solito miscelata a farine di frumento per una corretta lievitazione.
Gli abbinamenti
Curiosità
LE PIU' ANTICHE - Le lenticchie sono una delle piante agricole più antiche che l’uomo abbia conosciuto, tanto che alcuni studi le fanno risalire addirittura al 7000 a.C. La loro culla di origine viene identificata in quella zona compresa fra la Siria e l’Iraq che un tempo veniva definita mezzaluna fertile. Da lì si sono diffuse nel bacino del Mediterraneo, conquistando le tavole e i palati di Greci e Romani.
SIMBOLO DI RICOMPENSA - Se ne trovano tracce anche nella Bibbia, in particolare nel libro della Genesi: è famoso l’episodio in cui Esaù, tornato stanco dal lavoro dei campi, vende la sua primogenitura al fratello Giacobbe in cambio di un piatto di lenticchie.
VERSIONE ORNAMENTALE - Esiste anche la Lemna minor, la lenticchia d’acqua, appartenente alla famiglia delle Lemnacee, usata solo come pianta acquatica ornamentale galleggiante per acquari e laghetti.
LA RISCOSSA ANCHE POLITICA - A fronte di una riscoperta dei legumi in Italia, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha inserito le leguminose nelle proprie linee programmatiche con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dall'estero in termini di approvigionamento e ridurre l'inquinamento di nitrati nelle regione del bacino del fiume Po grazie a rotazioni colturali con cereali e azotofissatrici
IL LIBRO IRONICO - "Lenticchie alla julienne. Vita, ricette e show cooking dello chef Alain Tonné, forse il più grande" è un volumetto divertente in cui l'autore e attore Antonio Albanese sbeffeggia con maestria i tic, le mode e le stranezze di una certa alta cucina, che forse si prende troppo sul serio.