Come cucinare le patate dolci: proprietà, usi, ricette e curiosità
Vi raccontiamo tutto sulle patate dolci, ricche di vitamine, sali minerali, e carotenoidi. Ecco come utilizzarle in cucina, e perché sono così portentose per il nostro benessere.
Patata dolce, batata, o americana: quali varietà e differenze con le classiche patate?
L’utilizzo principale della batata è come alternativa alle patate classiche. Tuttavia, ci dispiace per l’onnipresente tubero delle tavole mondiali, ma la patata dolce ha caratteristiche organolettiche e nutrizionali nettamente migliori. La forma è simile, ma più allungata, e il varia dai 150 grammi agli oltre due chili. La buccia rossastra o violacea della patata dolce è liscia, sottile e poco rugosa; la polpa è una sorta di ibrido (pur non essendolo a livello botanico in nessun modo) tra la zucca e la patata: pastosa ma compatta.
Proprietà nutrizionali
In particolare, la varietà rossa contiene flavonoidi ed antociani, quindi è preziosa come antiossidante e anti-aging, in quanto neutralizzano i radicali liberi, e l’invecchiamento cellulare. Le patate, come è noto, sono un alimento "rischioso" per i soggetti diabetici. In tal senso, la patata dolce può rappresentare un’alternativa: se consumata con la buccia, la batata riduce colesterolo e glicemia, grazie al cajapo, una sostanza che agisce su l'assimilazione di zuccheri nel sangue.
Come scegliere, pulire e conservare le patate dolci
Prima di cucinare le patate dolci, con o senza buccia, andranno lavate. Con una spazzolina, sotto l’acqua corrente fredda, andrà eliminato tutto l’eventuale residuo terroso. Il consiglio, ovviamente, è quello di mantenere la buccia, in cui si concentrano vitamine e minerali.
Utilizzo in cucina: consigli pratici
Lessata. La batata può essere lessata con la buccia, intera oppure tagliata a cubetti immersi in acqua fredda. Dall’ebollizione sarà pronto in circa 20-25 minuti (prova stecchino per valutare la consistenza). A questo punto si possono condire con olio, limone e sale, oppure con spezie come paprika (quella che meglio si abbina!), curry, curcuma, aglio, prezzemolo, timo. Le patate dolci lessate, inoltre, possono essere schiacciate, con una forchetta o uno schiacciapatate, e diventare la base per impasti di gnocchi, torte, burger, focacce e pizze, ma anche per zuppe e vellutate.
Al forno. Le patate dolci possono cuocere in forno- intere con la buccia o senza; a tocchi o bastoncini- con olio, rosmarino, sale (e aglio a piacere). Saranno pronte in circa 40 minuti a 200°. In microonde, in un contenitore coperto da pellicola apposita, a 600-700 watt, per 6-7 minuti, controllato a metà cottura. In padella antiaderente, con un filo di olio evo, invece, saranno pronte in una ventina di minuti. Se desiderate preparare un contorno misto, con aggiunta di zucchine, melanzane o peperoni, aggiungete questi ultimi ortaggi a metà cottura delle patate dolci.
Lo sapevate che della batata si mangiano anche i germogli e le foglie? Proprio così: al contrario delle patate comuni che non producono foglie edibili, quelle della patata dolce si possono cucinare come gli spinaci, e vantano un interessante profilo proteico e vitaminico.
Gli abbinamenti ideali
Idee e consigli degli chef
Nei piatti del restaurant-cocktail bar nikkei Azotea, di Torino, le patate dolci sono un ingrediente comune. L’idea della cucina di chef Alexander Robles è quella di mixare – come vuole la parola nikkei – le tradizioni gastronomiche giapponese e peruviana e proprio in questo senso, non di rado, nei suoi piatti diventa protagonista questa materie prima, anche chiamata camote, sempre più apprezzata negli ultimi anni, anche nella più rara versione viola. Dall’estro creativo dello chef nascono piatti come: Pulpo anticuchero, un classico del ristorante in cui la carne viene prima marinata in una salsa anticuchera utilizzata in Perù per le braci, a base di peperoncino Aji Panca, senape e aceto, quindi, cotta a bassa temperatura e poi accompagnata da crema di patate dolci (camote), petali di cipolla marinati in pisco e olive taggiasche, selezionate dal ristorante nikkei poiché sono state uno dei primi ingredienti portati dagli italiani in Perù; Escabeche di sgombro, con sgombro salmistrato scottato solo dalla parte della pelle, quindi accompagnato da petali di cipolla cotti nel succo di mela, chips di camote e da due emulsioni: un escabeche con all’interno perle di tapioca e un’emulsione di crescione con semi di chia.
E per finire in dolcezza arriva la tartelletta di batata di Horteria Milano: base alla noce moscata con un pastello classico come se fosse un creme caramel emulsionato con una patata dolce arrostita, salsa con noce moscata, cacao amaro, olio alla vaniglia e un cucchiaio di pralinato di semi di zucca.Il piatto si conclude con un paio di cialde di cacao amaro.