Come si fa la fregula sarda e come si cucina: ricette e consigli
È sempre più diffusa e amata anche nel resto d’Italia. La fregula non è semplice da preparare ma ci hanno garantito che con impegno o pazienza si può fare. Due condizioni: chiamarla fregùla, con la u, e avere s’incominciu.
La fregula, asciutta o a minestra, si cucina in tutta la Sardegna e prende nomi diversi. Infinite sono le declinazioni, a parte le più tradizionali, così come i colori in cui si presenta, ma andiamo con ordine e cominciamo dall’inizio.
Come si prepara la fregula: ingredienti e procedimento
L’abbiamo vista preparare passo passo a casa della Signora Rossana Magario Piras, a Neoneli, in provincia di Oristano, nel cuore della Sardegna, nel Barigadu per la precisione. Vi riportiamo la ricetta con la perizia di un miniatore medievale e un monito: si può fare!
Gli ingredienti sono pochi: acqua, sale, 1 uovo (per ogni litro di acqua), la semola e s’incominciu (ormai lo abbiamo capito). Sull’uovo le famiglie si dividono: a volte è un imperativo a volte no. Certo è che in passato le nonne non lo mettevano, principalmente per ragioni economiche.
Lo strumento per lavorare la fregula è su tianu, una grande ciotola di terracotta. Serve un recipiente capiente e una superficie che lasci scivolare il palmo della mano durante la lavorazione.
Partendo da s’incuminciu, si mette un cucchiaio di acqua e si lavora aggiungendo via via semola fine di prima macinatura. L’acqua, soprattutto all’inizio, deve essere poca, per lavorare dei ‘grani di fregula che non devono essere né troppo asciutti né troppo umidi, evitare che si formi una pallottola e la nostra fregula ‘impazzisca’ si potrebbe dire. Si continua a girare e aggiungere, girare e aggiungere e serve esercizio, confidenza e manualità. La mano deve muoversi di continuo, non deve essere troppo leggera né calcare eccessivamente. E si aggiungono via via i cucchiai di acqua. 1 kg di fregula si prepara in un’ora circa, giusto per avere il riferimento di chi la sa fare e la fa spesso.
Una volta pronta non resta che lasciarla seccare.
Come si cucina la fregula sarda
Consultate le dosi e la ricetta della fregula istuvada.
Come si conserva
Dopo averla cucinata dipende, quella istuvada si riscalda tranquillamente, anzi, come la pasta al forno è quasi più buona il giorno dopo. Quella ai frutti di mare (che si cucina risottata) o con le arselle, secondo noi va finita. Se fredda, in insalata, con un sugo bianco di molluschi, seppie, vongole e cozze - come ci ha consigliato la Signora Piras - si conserva un paio di giorni, come l’insalata di mare, appunto, ma in questo caso ricordatevi di usarne un formato più grosso del solito.
Quando la fregula è cotta al punto giusto
Fregula artigianale e industriale
La fregula indistriale è prodotta per estrusione, ovvero dall'impasto vengono ricavati degli 'spaghetti' poi spezzati in grani molto regolari e spigolosi rispetto alla pasta realizzata a casa.