Cedrata Tassoni, quasi 230 anni di storia da Mina allo spumante Ferrari
Vi raccontiamo un’azienda italiana nata alla metà del Settecento e conosciuta in tutto il mondo: acquistata dal gruppo Lunelli, produce ancora nello stabilimento di allora e punta a espandersi all’estero. Anche con l’aiuto di Mina.
I dettagli economici dell’operazione non sono stati svelati, però sono chiari gli obiettivi: “Va nella direzione di creare un polo dell'eccellenza del bere, ambasciatore nel mondo dello stile di vita italiano”, si legge in una nota del gruppo Lunelli, che controlla anche le acque minerali Surgiva. E pure è abbastanza chiaro come si concretizzerà, tutto questo: “Tassoni sarà inserita nel gruppo come una realtà produttiva autonoma, preservandone la tradizione e il forte radicamento sul territorio”. E non potrebbe essere altrimenti, perché il marchio è davvero uno di quelli che a toccarli e a cambiare qualcosa, si rischia di fare danni. Perché vanno bene come sono, se non addirittura benissimo.
Una tradizione iniziata alla metà del Settecento
Lo stabilimento Tassoni a Salò
Come tutti i miti, anche la Cedrata Tassoni (il nome vero e proprio risale al 1956) è caratterizzata da una formula segreta, da una ricetta che mai è stata svelata: si sa solo che all’inizio era preparata con i cedri citrus medica coltivati sulle rive del lago di Garda e che oggi nasce dalla lavorazione dei cedri Diamante della Calabria, acquistati direttamente dal produttore per mantenere la filiera più corta e protetta possibile. E anche si sa che dentro ci sono solo aromi naturali, senza l'aggiunta di conservanti o altro.
Gli anni Settanta, Mina, i premi e le altre bibite
Dove intanto la produzione continua ancora oggi, ancora con l’antico metodo di separazione delle bucce verdi dal frutto e la loro distillazione in alambicchi di rame, sino all’inevitabile diversificazione.
Con l’inizio del nuovo Millennio, Tassoni amplia decisamente l’offerta di prodotti, arrivando a comprendere sciroppi analcolici e bibite create con materie prime sostenibili, come la Tonica Superfine Tassoni (sempre a base di cedro), quella con i limoni del Garda e altre a base di chinotto, sambuco, pesca e mandorla e mirto, che sono godibili non solo d’estate, ma anche il resto dell’anno, magari come base di partenza per cocktail e preparati.
All’inizio del 2020, l’azienda, che oggi ha una trentina di dipendenti, è stata inserita tra le 100 eccellenze italiane premiate dalla rivista Forbes e dal magazine So Wine So Food in occasione della presentazione della prima edizione della Guida 100 Eccellenze Italiane, che ha assegnato un riconoscimento alle realtà del nostro Paese, tra prodotti gastronomici, hotel, ristoranti e aziende, che “sono riuscite a mantenere alto lo standard di produzione e servizi”. Inoltre, si era aggiudicata la gara d’appalto per la fornitura di acqua tonica e soda a chi viaggia in business class a bordo degli aerei Alitalia: l’accordo è in vigore sino al dicembre del 2021 e sarà sicuramente uno dei modi attraverso i quali i prodotti Tassoni potranno essere conosciuti anche da chi vive all’estero, magari in Paesi non (ancora?) raggiunti dalle esportazioni, come la Cina.
Da youtube uno degli storici spot della Cedrata Tassoni
Il futuro e l’attenzione all’estero
Del resto, già l’anno scorso c’erano stati contatti con il redditizio mercato cinese, che sono stati poi purtroppo ostacolati dall’emergenza coronavirus e che adesso possono riprendere. L’idea è probabilmente anche quella di approfittare del boom che questo tipo di bevande stanno avendo a livello mondiale, in qualche modo in relazione con la maggiore attenzione che abbiamo messo tutti nella ricerca del benessere, come sul Cucchiaio abbiamo raccontato a fine del 2020. E se non fosse un’eresia, potremmo immaginare di sorseggiare un giorno un bicchiere di spumante Ferrari al sapore di cedro...
Da youtube gli spot di Mina per la Cedrata Tassoni