Cos'è il Mukbang: grandi abbuffate di cibo in video dalla Corea

In Corea si può vivere ingozzandosi di cibo in streaming. Il Mukbang è una pratica così distante dalla nostra cultura che comprenderla è davvero difficile. Se non avete uno stomaco forte o siete vegetariani fermatevi qui.

Avete mai sentito parlare del Mukbang? Probabilmente no. A meno che non studiate i food trend dal punto di vista piscologico o sociologico, non ce n’è ragione. Tuttavia è interessante conoscere le evoluzioni, e talvolta le derive, del rapporto uomo-cibo: una relazione enfatizzata negli ultimi dieci anni, un fenomeno che non sembra destinato a esaurirsi, a dispetto delle profezie.

Il Mukbang è una tipologia di video sul food nata in Corea del Sud. Ha come soggetto una persona che mangia, o sarebbe meglio dire si ingozza, in streaming. Il fenomeno risale a una decina di anni fa ma è ancora largamente diffuso.

Funziona così: il protagonista si trasmette in streaming mentre mangia abbondanti quantità di cibo, conversando con il pubblico. Il cibo è coprotagonista e sempre inquadrato molto bene. Il live eater conversa masticando rumorosamente, perché l’audio ha un ruolo importante in queste trasmissioni, non solo per le parole ma anche per i suoni prodotti nel consumare il cibo. Si noteranno spesso microfoni ben posizionati, per soddisfare al meglio l’unico senso sollecitabile in streaming oltre alla vista: l’udito. Si consideri che per alcuni questi suoni produrrebbero Auntonomous sensory meridian response (ASMR), ovvero una specie di piacevole rilassamento mentale.

Un video di Fume pubblicato 2 mesi fa che ha raggiunto 8.7 Mln di visualizzazioni. L'esile giovane divora in silenzio una quantità smodata di cibo. Fume non dialoga con il suo pubblico e quando parla sussurra. Dal video si comprende quanto sia importante il rumore che la ragazza produce consumando il pasto.

Ma torniamo al Mukbang. Il termine deriva dalla crasi di due parole, muok-ja “mangiare” in coreano e brodcast in coreanobang song”. I protagonisti spesso fanno coincidere le scorpacciate con l’ora dei pasti e mangiando interagiscono con gli spettatori che fanno domande via chat, a volte richieste (anche a pagamento) e soprattutto donazioni in funzione del gradimento.

Potremmo definire il Mukbang un nuovo modo di condividere il cibo, che annulla la distanza e soprattutto le solitudini ma anche una nuova forma di relazione con il mondo attraverso il cibo. Che l’argomento favorisse un approccio non sempre lineare lo abbiamo visto ne “La grande abbuffata” (per restare in tema) o nel capolavoro di Greenaway “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante”. Come dire: non sempre amore, famiglia e cioccolato. Tuttavia il Mukbang sembra superare le fantasie di registri e commediografi e portare il grottesco nella realtà. È un lungo selfie live (non fotografo prima di o al posto di mangiare, ma mangio con te), un’evoluzione del foodporn, quando voyorismo privo di azioni diventa agito e si trasforma in pornografia esplicita.

Le categorie di eater

Fin qui è tutto chiaro, almeno il perimetro del fenomeno. Alcuni studi ci vengono in aiuto per provare a comprenderne, oltre alla forma, il contenuto. In particolare “Gender perspective in Mukbang trend” è un blog completamente dedicato al tema che ha osservato 20 eater (per la precisione 12 donne e 8 uomini) visionandone i contenuti su AfreecaTV, il canale di riferimento in Corea (provate a cercare Mukbang sul broadcast coreano e ne vedrete delle belle).

Lo studio divide gli ‘artisti’ in 5 categorie:

  1. “challenger” o "big food fighter” sono persone di grande appetito che dichiarano una sfida nella loro performance, per esempio il tempo di consumo di una certa quantità di cibo
  2. "relaxed eater" sono più rilassati dei primi non avendo un obiettivo sfidante, sono più entusiasti verso il cibo che raccontano dettagliatamente
  3.  "weirdo" o "unusual one" quelli che fanno cose insolite, non necessariamente connotate negativamente ma diverse dalla norma
  4. chef vale a dire chi prepara il piatto durante il mukbang che può chiamarsi anche chefbang. Spiegano la ricetta ai loro utenti e si intrattengono nei dettagli
  5. principi e principesse invece mettono il loro aspetto fisico prima del resto, il cibo per questa categoria è attore non protagonista. Il focus è sul loro viso e corpo perciò hanno un attento uso delle luci e dell’abbigliamento.

Un dato su tutti: il fenomeno è più diffuso tra il genere femminile. Superfluo in questa sede provare a commentarlo con spiegazioni sul rapporto che lega la donna alla cucina (e qui di cucina c’è ben poco), le ragioni suonano sempre le stesse. Lo studio motiva questa prevalenza, in Corea, con il maggiore peso della donna come influencer sull’argomento (per gli sponsor), e ancora con il sempre crescente numero di uomini single che trovano appagante il rapporto online con Mukbang BJs donne. La legge della domanda e dell’offerta, insomma. E le spiegazioni continuano fino agli stereotipi più consunti, il sesso per esempio, le principesse piacciono di più, a tutte le latitudini.

Le ragioni del successo del genere sono diverse, alcuni lo considerano soddisfacente perciò appagante e questo li modera nel consumo del cibo, altri lo considerano un modo per stimolare l’appetito (non è chiaro quale). Certo il fenomeno non rispecchia un rapporto sano con il cibo proponendo un consumo smodato e talvolta impassibile, dove il piacere è altrove.

Resta centrale che molti intervistati abbiano dichiarato di non sentirsi più soli, di sentirsi in famiglia anche se solo virtualmente.

Come ci si guadagna da vivere e si fa la spesa?

Il sistema di pagamento si chiama “star balloon”, apprendiamo dalla ricerca, il sito allkpop.com traduce 1 star ballon in 10 centesimi. AfreecaTV si tiene il 30%, il resto va ai BJS. A questo si affiancano le sponsorizzazioni e il gioco è fatto. Certo prerequisito è un buono stomaco e il tempo per rimettersi in forma, soprattutto per principi e principesse, che si dedicano molto alla cura del corpo e allo sport.
Un esempio di Broadcast Junkies maschio, il giovane Zach Choi ASMR consuma il suo pasto senza parlare e dando importanza centrale ai rumori, non solo del cibo masticato ma anche del packaging, appoggiato, aperto… Il suo canale su Youtube supera i 4 mln di iscritti e i suoi video talvolta i 10 Mln di visualizzazioni.

La buona notizia

Ve lo immaginate un mukbang italiano che si disfa di trenette al pesto? Ragù alla bolognese o finanziera? Certo con la pizza o i cannoli alla siciliana il successo è dietro l’angolo. Tuttavia il fenomeno sembra non attecchire in Italia, pochi maldestri e rustici tentativi, dilettanteschi rispetto alla rigorosa professionalità dei colleghi coreani.

Una pratica su cui riflettere

Potremmo chiedere anche noi a psicologi, sociologi e antropologi un aiuto per comprendere e dunque provare a evitare eventuali epidemie. Ma più che sul "genere", parlando di mukbang, converrebbe soffermarsi sul cibo, mostrato in una quantità che oltrepassa ogni ragionevole misura. Se è vero che attrae i Coreani è vero anche che dovrebbe respingere chiunque abbia un rapporto sano con un piatto di pasta.

Assistere a questi banchetti orgiastici dove, talvolta, viene dichiarata in anticipo la cifra spesa per acquistare le aragoste, per esempio, ci sembra fortemente diseducativo verso tutto: l’uomo, l’ambiente, i consumi e le disuguaglianze. E poi sì, spesso si tratta di donne ed è un peccato.

La star americana del mukbang Bethany Gaskin
Annalisa Musso

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