Piante da interno: come avere un appartamento super green

I consigli di due esperte per realizzare una giungla in casa, seguendo i trend del momento e ricordandoci sempre che le piante hanno bisogno di cure e amore.

Sfatiamo subito il mito: il pollice verde non esiste. A dare la sentenza definitiva sono Laura Maiuolo, proprietaria insieme al marito della fioreria/caffè Fiuri di Milano e Alice Delgrosso, alias I giardini di Ellis, plant trainer e plant designer sempre nella città meneghina. Sono state loro a guidarci in questo viaggio alla scoperta di come le piante possono diventare le nostre migliori amiche.

Un trend che ha trovato la sua anima

Lo stile urban jungle è ormai di moda da qualche anno: si tratta di ricreare nella propria casa l’atmosfera di una foresta tropicale, ricca di piante lussureggianti e spesso big size per dimenticare che fuori dal nostro appartamento c’è una città e non l’Amazzonia. Se in principio, però, la pianta veniva scelta solo per un fattore puramente estetico (scenografica per forma, colore, dimensione), adesso l’approccio sembra avere finalmente scoperto anche un lato etico. Come ci spiega Alice, infatti, il peggior errore che si può fare è quello di considerare le piante come mero accessorio da arredamento: “Non stiamo parlando di decorazioni, che stanno bene accanto a un divano o a una lampada” ci dice, “ma di esseri viventi, che hanno le loro esigenze e che necessitano di cure, proprio come se fossero degli animali domestici”. Alla base, quindi, ci deve essere un acquisto consapevole e ben progettato.
Nella foto un Anthurium viola tra i Pothos.

L’ABC per avere delle piante felici

Avere delle piante in soggiorno, per esempio, significa convivere con loro, condividendo quindi bisogni e necessità. Le piante da interno, a differenza di quelle da esterno non hanno una stagionalità: molto spesso sono di origine esotica, arrivano soprattutto dal Sud America o dall’Asia meridionale, e possono quindi tenerci compagnia per tutto l’anno. Quali sono i fattori principali da tenere in considerazione per un ménage di successo?

  1. Luce. È  l’elemento più importante. Queste piante non hanno bisogno di luce diretta, anzi, i raggi solari potrebbero seriamente danneggiarle. L’ambiente, in linea generale, deve essere comunque luminoso: bisogna quindi calcolare la giusta esposizione delle finestre e di altre fonti di luce naturale.
  2. Temperatura. In casa dev’essere costante: queste piante non sono abituate alle escursioni termiche come le piante da esterno, che sopravvivono al cambio notevole tra giorno/notte. C’è da prestare attenzione alle fonti di calore (mai accanto ai caloriferi) e a non esporle al getto diretto dell’aria condizionata.
  3. Conoscenza. Prima di acquistare una pianta è giusto conoscere il suo nome, per capire da dove viene, come curarla e le sue caratteristiche. Sapere le singole specificità delle piante è fondamentale, anche per individuare quelle che potrebbero essere tossiche per i bambini o per gli animali domestici.
  4. Nutrimento e pulizia. Le piante hanno bisogno di nutrirsi e di svolgere le loro funzioni vitali. Per questo è molto importante curare sia le radici che le foglie. Nella scelta del vaso, per esempio, più che all’estetica è meglio immaginarlo come la “casa” delle radici. Non rinvasate subito una pianta dopo l'acquisto: potrebbe essere un altro piccolo trauma, dovendo già adattarsi alle nuove condizioni. Fatelo solo in caso di reale necessità, come per esempio terra poco sana o marcia, radici che escono dai fori di drenaggio, pianta che cresce troppo e che quindi ha bisogno di un vaso più grande. Per quanto riguarda le foglie, invece, devono essere pulite in modo naturale dalla polvere che si forma negli ambienti chiusi, per lasciarle “respirare”: usate un panno in microfibra bagnato con dell'acqua e un goccio di latte.

Dalla teoria alla pratica: quali piante scegliere?

Nella foto Aloe, Calathea e Monstera (da sin a dx)
“In questo momento lo stile vintage sta conquistando anche la tipologia delle piante che le persone scelgono per le proprie case”. Così ci dice Laura, che nel suo negozio/caffetteria porta avanti questo gusto per il modernariato e l’arredo rétro. “Specialmente i ventenni e i trentenni stanno riscoprendo le piante che avevano le mamme e le nonne, come per esempio l’orchidea”. Quali piante scegliere quindi per un giusto mix tra tendenze, estetica e livello di difficoltà?
Ci siamo fatti dare qualche consiglio.


Piante da interno fiorite

L’Orchidea e l’Anthurium sono due piante che svolgono alla perfezione una funzione ornamentale grazie ai loro fiori colorati, ideali per chi sta iniziando a creare il proprio spazio verde. Necessitano di cure specifiche, ma non hanno particolari criticità. Per la prima, è importante che le radici vengano coltivate in un vaso trasparente, perché bisognose di luce.


Piante da interno sempreverdi

Per chi muove i primi passi, le scelte più consigliate sono il Pothos e le varie tipologie di Sanseverie, sempreverdi molto gradevoli alla vista e che hanno bisogno di pochissime cure: una combo che dà grande soddisfazione. Se si è già a buon livello di confidenza con le piante, è molto d’effetto la Calathea (nelle sue differenti varietà), grazie a foglie grandi e striate e dalle diverse e suggestive sfumature di colore. 


Piante da interno
big size

Per creare un bell’ambiente selvatico, la Monstera, della famiglia dei Filodendri, è una pianta resistente e che grazie alla bellezza del suo fogliame non passa di certo inosservata. Le foglie possono arrivare fino a 20 cm di larghezza. Meglio acquistarla se siete già pratici: necessita di un ambiente umido, di una corretta quantità d’acqua e di uno spazio adeguato. Occhio agli animali domestici: l’Enpa ha incluso la Monstera tra quelle tossiche per i gatti. Altra pianta che colpisce per la sua estetica è la Pachira aquatica per il suo lungo fusto che solitamente si trova intrecciato. Ha anch’essa foglie grandi e necessita di ampi spazi, di un ambiente umido e di dosi corrette di acqua: acquistatela con oculatezza.

Creare delle composizioni: il gioco delle coppie

Nel momento in cui volete arredare il vostro spazio con più varietà di piante, l’accortezza è quella di scegliere tipologie che hanno bisogno delle stesse condizioni ambientali per vivere. Per esempio, ci suggerisce Laura, se volete creare una composizione nello stesso vaso, tra quelle citate potete far diventare coinquilini il Pothos e l’Anthurium, che hanno la stessa necessità di luce, temperatura e umidità. Invece vietato invasare una Pachira acquatica insieme a una Calathea, perché la prima farebbe marcire la seconda, vista la quantità d’acqua superiore che serve al suo mantenimento.
Ai piedi del pianoforte, ecco una Pachira acquatica (a sin) e una Calathea (a dx).

Quanto costa? Non è una questione di budget

Senza dubbio realizzare la propria giungla urbana ha una spesa, seconda del costo delle piante, che è variabile per molteplici fattori, dal luogo di acquisto - negozio, boutique, vivaio - alla tipologia della pianta. Ci sono quelle che hanno prezzi subito accessibili (alcune decine di euro) e altre invece che arrivano a centinaia di euro. E poi c’è da considerare il mantenimento, anche qui dalle cifre variabili. Il suggerimento di Alice è quello di non prevedere immediatamente un alto budget: “È importante mettersi in testa che la propria giungla non la si costruisce in un giorno. Spendere subito grandi budget non è una buona scelta: è meglio cominciare a entrare in sintonia con poche piante e poi propagarle oppure comprarne delle altre quando si acquisisce dimestichezza. Non lo vedo come un investimento iniziale, ma come l’inizio di un grande viaggio”.

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